La Nuova Sardegna

Oristano

Appalto contestato, la difesa: risparmio di 50mila euro mensili

di Enrico Carta
Appalto contestato, la difesa: risparmio di 50mila euro mensili

I conti del segretario generale del Comune Mele nell’interrogatorio al processo che lo vede imputato La replica alle accuse di abuso d’ufficio e falso: «Anche i documenti c’erano tutti ed erano regolari»

01 dicembre 2017
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ORISTANO. «Un risparmio di 50mila euro al mese, ecco perché avevamo fretta di sbrigare la pratica». A testa alta, con precisione e cifre alla mano. Il segretario generale del Comune, Luigi Mele, sostiene l’interrogatorio al processo che lo vede protagonista sul banco degli imputati e spiega il perché del suo modus operandi. È accusato di abuso d’ufficio e falso per aver dato il via libera all’appalto della raccolta differenziata nel giugno del 2014, servizio di cui tuttora Oristano e le frazioni usufruiscono. Per il pubblico ministero Armando Mammone la procedura fu viziata da una grave irregolarità: il segretario avrebbe infatti concesso il lasciapassate alla ditta aggiudicatrice pur in assenza di documenti e del versamento della clausola fideiussoria. Di più, l’avrebbe fatto in tutta fretta per poter così intascare il diritto di rogito che spettava al dirigente nel caso in cui la pratica fosse stata espletata entro una determinata data. Al di là di quella non avrebbe avuto diritto all’incentivo di 19mila euro e così avrebbe forzato la mano.

Questo è quanto sostiene l’accusa, ma quella di ieri era un’udienza che ha visto protagonista la difesa, con l’avvocato Stefano Gabbrielli che ha dato il via all’interrogatorio del massimo funzionario del Comune il quale ha posto l’accento soprattutto su tre aspetti della vicenda: i documenti che l’accusa ritiene mancanti erano in possesso al Comune che li acquisì dall’amministrazione di Bosa. C’era poi certamente la questione della qualità del servizio che non era certo ottima negli anni precedenti. Lo si voleva quindi migliorare, ma ancor di più, accanto al balzo in alto nella qualità si voleva garantire al Comune un risparmio che è stato quantificato in 50mila euro al mese con l’appalto a pieno regime e questo sarebbe stato possibile solo con l’affidamento definitivo. Del resto, come hanno ricordato anche gli altri testimoni chiave dell’udienza di ieri, ovvero l’ex assessore Efisio Sanna e l’avvocato del Comune, Gianna Caccavale, quell’appalto andò incontro a problemi notevoli nel momento in cui la ditta che si piazzò al secondo posto presentò ricorso la Tar. Il Comune fu quindi pressoché costretto a sospendere l’aggiudicazione definitiva e si ritrovò nel più classico limbo di quelle provvisorie in attesa delle decisioni dei giudici. Questi poi diedero ragione all’amministrazione e allora si schiacciò il piede sull’acceleratore. Troppo e non correttamente secondo l’accusa che ha anche sottolineato tramite una domanda che il servizio sarebbe comunque andato avanti e che la città avrebbe comunque avuto garantito il risparmio. Per contro, proprio Efisio Sanna ha invece risposto che senza il passaggio di consegne non ci sarebbero stati gli spazi per le migliorie previste e con esse anche per la diminuzione delle spese.

Non resta che attendere la discussione delle parti fissata per il 25 gennaio.

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