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Oristano

Reti colabrodo, il progetto non piace

Reti colabrodo, il progetto non piace

Bosa. Il Comitato Acqua bene comune contesta l’intervento ipotizzato dal gestore con il kevlar

01 dicembre 2017
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BOSA. Il comitato Acqua bene comune Planargia-Montiferru ha reso note una serie di osservazioni presentate, attraverso una lettera aperta inviata al sindaco Luigi Mastino ed agli enti che hanno partecipato due giorni fa alla Conferenza dei servizi convocata per discutere del progetto di manutenzione straordinaria della rete idrica tra Barasumene e Bosa. Queste osservazioni di fatto bocciano il progetto presentato e propongono una alternativa. Il progetto da 5 milioni di euro prevede con la tecnica del “relinig”, l’introduzione di un tubo rivestito in Kevlar nei sei chilometri di condotta in cemento amianto dal ripartitore della condotta Temo fino alla diga di Monte Crispu. In questo modo Abbanoa dovrebbe evitare i continui interventi, con conseguenti emergenze idriche, dovuti alle falle che periodicamente si aprono nella tubatura.

Il piano, scrive a nome del comitato il responsabile Riccardo Chiozzi, «ci ha portato a chiedere al Comune, le scorso agosto, un confronto e un dibattito pubblico nel quale raccogliere le osservazioni da portare alla Conferenza dei Servizi». L’auspicio per il Comitato è però andato a vuoto. «L’ottimismo che ci ha animato facendoci sperare in un avvio di dialogo tra cittadini e amministrazione sui grandi temi riguardanti la collettività è andato ancora una volta deluso e lo sforzo delle istituzioni si è limitato ad affiancare una riunione organizzata da Abbanoa con presentazione del progetto, senza adeguata pubblicità, con limiti di tempo e scelta del momento non favorevoli ad una alta partecipazione; mettere a disposizione on-line pochi giorni fa una piccola parte del progetto e il resto cartaceo consultabile presso gli uffici comunali di Bosa», ha precisato in una dichiartazione il responsabile del Comitato.

La sua associazione ha così presentato, sulla base di quanto a conoscenza, una serie di osservazioni tecniche attraverso le quali «chiediamo che si abbandoni la soluzione relining a favore della soluzione di nuovo scavo e utilizzo di tubazione in ghisa sferoidale, come previsto nel tratto diga Monte Crispu–Bosa; il rifacimento della condotta da Barasumene alla diga deve essere realizzato, seguendo il tracciato come da progetto, con l’utilizzo di sola ghisa sferoidale, affrontando e risolvendo tutti i passi necessari per la valutazione di impatto ambientale, richiesta dai vincoli che caratterizzano l’area».

Alessandro Farina

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