La Nuova Sardegna

Oristano

Termodinamico, chiesto un incontro con la Regione

di Enrico Carta
Termodinamico, chiesto un incontro con la Regione

Riunione tra Andrea Lutzu e il sindaco di Palmas Arborea Sostegno pieno al comitato e contrarietà all’intervento

08 dicembre 2017
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ORISTANO. Serve una bussola per capire che direzione prendere senza sbattere. Per ora l’ago indica il sud, in particolare Cagliari, verso cui farà rotta il sindaco Andrea Lutzu. Sulla questione della nascita dell’impianto per la produzione di energia col sistema misto a San Quirico, il primo cittadino chiederà un incontro agli assessori regionali all’Ambiente e all’Industria, ma non è escluso che solleciti la presenza anche del presidente della giunta Francesco Pigliaru. L’opposizione al termodinamico infatti pare ormai avere un’adesione allargata nel mondo politico, con qualche perplessità e qualche distinguo.

Se il volere di chi guida il Comune e anche di gran parte dell’opposizione è quello di esprimere la propria contrarietà al progetto, il vero scoglio da aggirare è a questo punto la legge. I pareri e le interpretazioni si sprecano dopo che il progetto ha superato in Regione la verifica alla Valutazione di impatto ambientale. Nessuno però al momento sembra aver indicato, al di là di ogni ragionevole dubbio, da che parte stia la verità. Per questo motivo ieri mattina, all’incontro tra l’amministrazione di Oristano, quella di Palmas Arborea e il comitato di San Quirico e Tiria che si oppone alla nascita dell’impianto sponsorizzato Solar Power, più volte sulla lavagna degli interventi è saltata fuori l’equazione “Regione uguale Ponzio Pilato”.

Per tutti, la decisione presa nei giorni scorsi a Cagliari non chiarisce quali spazi di manovra il Comune abbia ancora a disposizione. Le interpretazioni si sprecano, ma fondamentalmente si dividono in due categorie: da una parte c’è chi dice che ormai i giochi siano fatti perché la delibera regionale ingloba anche le competenze del Comune in materia urbanistica e questo significherebbe che l’amministrazione non ha più possibilità di intervenire; d’altro canto c’è chi sostiene che il Comune abbia ancora il potere di fermare la macchina, non votando o votando la contrarietà alla variante urbanistica con la quale si dovrebbe modificare la destinazione d’uso dei terreni che al momento è agricola.

Il dilemma non sarà amletico, ma dal punto di vista locale riveste comunque una sua notevole importanza. È questo il motivo per cui Andrea Lutzu attende di conoscere la data entro la quale potrà incontrare i vertici regionali. «Se il Comune avrà la possibilità di occuparsi dell’aspetto urbanistico allora è certo che la variante non sarà approvata», ha ribadito il primo cittadino che ha trovato man forte nel suo collega di Palmas Arborea, Andrea Pisu, e ovviamente nei rappresentanti del comitato di residenti delle borgate di Tiria e San Quirico guidati da Antonello Garau e Massimo Ibba.

All’incontro hanno poi partecipato tutti i capigruppo del consiglio comunale, tra cui Efisio Sanna, esponente della precedente giunta che ha chiesto un esame della vicenda scevra da pregiudizi – il suo Pd ha ugualmente valutato negativamente il termodinamico attraverso un documento del segretario cittadino Alberto Boasso –, ricordando anche il rischio di esporre l’ente a risarcimenti.

Nel gruppone di chi si occupa della vicenda c’è però da aggiungere anche il comitato “Vivere per San Quirico oggi e domani”, la cui contrarietà all’impianto non è affatto scontata. L’ingegnere Eloisa Siddi, che tra l’altro è anche rappresentante del gruppo Coraggio e Libertà che fa riferimento alla consigliera Anna Maria Uras, ha chiesto che tutti accettino le valutazioni severissime degli esperti e degli enti che sono chiamati a giudicare gli aspetti ambientali. Chi non conosce, non parli.

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