La Nuova Sardegna

Oristano

Il miraggio dell’edilizia sociale: le aree ci sono, il Comune latita

di Michela Cuccu
Il miraggio dell’edilizia sociale: le aree ci sono, il Comune latita

Da cinque anni ferma la pratica che sbloccherebbe la costruzione di quindici appartamenti In città oltre ottanta le domande inevase per un alloggio popolare. Il sindaco: «Tratterò con Area» 

10 dicembre 2017
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ORISTANO. Il Comune potrebbe costruire case per gli indigenti ma il piano non riesce a decollare. È fermo da cinque anni negli uffici e consiste nella possibilità da parte dell’Ente, di entrare in possesso di un’area di 1400 metri quadrati fra via Laconi e via Ancona e da destinare proprio all’edilizia sociale. Una donazione, o meglio, una cessione, scaturita dall’accordo con un imprenditore privato, Antonio Locci, che, volendo avviare un lottizzazione di tipo residenziale, ha proposto al Comune che quelle aree venissero destinate ad un piano abitativo per i meno abbienti. Sono trascorsi cinque anni ma il Comune, non ha mai preso possesso dell’area sulla quale, proprio perché destinata all’edilizia sociale, avrebbe potuto costruire con una volumetria di due metri cubi al metro quadro, pari a circa quindici appartamenti che, se messi a disposizione, avrebbero dato una spallata al problema dei senza tetto. Un problema serio, a Oristano, dove sono circa ottanta le domande per un alloggio popolare rimaste insolute. La cronaca dei giorni scorsi ha riportato alla ribalta vicende come quella della famiglia con bambini che ha occupato un bungalow nell’ex campeggio comunale di Torre Grande e che rischia di essere sgomberata da un giorno all’altro; oppure la bufala diffusa attraverso i social che accusa il sindaco – Andrea Lutzu ha annunciato una diffida – di voler assegnare quattro abitazioni (in realtà si tratta di piccoli prefabbricati di legno da 28 metri quadrati ciascuno, destinati ai casi di emergenza) ai rom accampati dentro i ruderi dell’ex mattatoio comunale di via Rockefeller. E poi ci sono i progetti di housing sociale, ancora sulla carta ma altrettanto capaci di scatenare polemiche e malumori, come il programma Oristano Est, dove gli abitanti di via Lepanto sono insorti contro l’ipotesi di veder nascere vicino ai loro palazzi alcuni appartamenti da assegnare a canone agevolato.

Antonio Locci, proprietario dell’area di via Ancona, allarga le braccia. «La mia lottizzazione è stata approvata da tempo, è passata all’esame relativo eventuali rischi idrogeologici: se il Comune avesse voluto, le case sarebbero già costruite». Qualche tempo fa, la vicenda è approdata in consiglio comunale, attraverso l’interrogazione del consigliere dell’Udc Peppi Puddu che chiedeva di capire i motivi di tante esitazioni da parte dell’amministrazione a fronte di un’emergenza abitativa comunque importante. «Il dibattito – spiega Puddu – ha avuto l’effetto di far dichiarare da parte del sindaco e dell’assessore competente la disponibilità di sbloccare l’acquisizione del terreno e di avviare una trattativa con l’agenzia regionale Area per poterla utilizzare. Ora aspettiamo che gli impegni formali si traducano in atti concreti».

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