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Oggi si fermano i medici Le ragioni della protesta

Oggi si fermano i medici Le ragioni della protesta

ORISTANO. Anche l’Ordine dei medici appoggia la protesta dei sindacati medici che hanno indetto per oggi una giornata di sciopero nazionale.«Le rivendicazioni dei sindacati - spiega in una nota il...

12 dicembre 2017
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ORISTANO. Anche l’Ordine dei medici appoggia la protesta dei sindacati medici che hanno indetto per oggi una giornata di sciopero nazionale.

«Le rivendicazioni dei sindacati - spiega in una nota il presidente Antonio Sulis - hanno infatti ambiti in comune legati alla tutela della professione. Aspetti quali il contratto bloccato da oltre 8 anni, l'attività lavorativa che va oltre gli orari contrattuali, l'inosservanza delle Norme Comunitarie sugli orari di lavoro e sui riposi compensativi, il blocco dei turn over e il largo uso dei rapporti di lavoro precari o di contratti in libera professione privi di tutela previdenziale, sono solo una parte delle rivendicazioni condivise».

Secondo l’Ordine è necessario «un rinnovato riconoscimento del valore del lavoro medico a garanzia delle migliori e omogenee condizioni per la sicurezza e la qualità al servizio sanitario al cittadino».

Oltre a questo l’organizzazione professionale della categoria rivendica «l’autonomia e la difesa della professione a fronte di progetti che mirano a forme alternative di gestione dei pazienti confondendo l’assistenza al paziente con la cura del paziente».

Inoltre si ritengono indispensabili «azioni sul campo formativo universitario oltre che la necessità di un aumento del numero di contratti di formazione specialistica per i giovani laureati».

Secondo il presidente Antonio Sulis «è disarmante inoltre, così come hanno rivendicato i sindacati, che nella legge di bilancio non vi siano delle risorse indispensabili per il miglioramento della qualità delle prestazioni in ambito sanitario e che la sanità venga esclusa da politiche di investimento e di rilancio, negando ogni segnale di attenzione e rispetto nei confronti dei medici e degli altri dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale».

A livello locale i rappresentanti sindacali di Anaao Assomed (Luigi Curreli), Cimo (Alessandro Percivalle), Uil Medici (Giamila Abdulsattar) e Aaroi-Emac (Giuseppe Obinu) hanno già ribadito « la necessità che la riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale sia indirizzata verso la garanzia del diritto alla salute delle persone e tenga conto della specificità della realtà sarda».

Quanto espresso a livello nazionale «è tanto più vero a livello locale e regionale - scrivono in una nota i rappresentanti dei sindacati dei medici - dove le problematiche assumono caratteristiche di maggiore drammaticità anche in relazione alle prospettive incerte per l'esito della riforma della rete ospedaliera e la riorganizzazione dei servizi».

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