Il turismo sostenibile è certificato
Cabras, riconoscimento per l’Area marina protetta da parte di Europarc
14 dicembre 2017
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CABRAS. Importante riconoscimento attribuito all’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis”: Europarc Federation ha assegnato all’ente la certificazione per la Carta Europea per il Turismo Sostenibile (Cets) relativa al periodo 2017-2021. La cerimonia di consegna della certificazione si è svolta a Bruxelles la settimana scorsa, nella sede del Parlamento Europeo. A ritirare il certificato per conto del Comune c’erano l’assessore all’ambiente Alessandro Murana e una delegazione dell’Amp.
La Cets è uno strumento metodologico che permette una migliore gestione del turismo nelle Aree protette. Gli obiettivi principali della carta sono due: migliorare la conoscenza ed il sostegno alle aree protette d’Europa; migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione del turismo nelle aree protette che tenga conto delle necessità dell’ambiente, delle comunità locali, delle attività imprenditoriali locali e dei visitatori.
«Le aree marine protette che hanno aderito al network della Carta Europea, sono 178 - spiega Giorgio Massaro, direttore di quella della Penisola del Sinis. Isola di Mal di Ventre -, la nostra è la prima in Sardegna e tra le 7 in ambito europeo ad aver ricevuto quest’anno il prestigioso riconoscimento».
Il percorso che ha portato all’ottenimento della Cets, avviato grazie al progetto “Mediterranean Experience of Eco-tourism” (esperienza mediterranea di ecoturismo) finanziato dall’Unione Europea, si propone di realizzare una rete di aree protette nel bacino del Mediterraneo.
A tal proposito, Alessandro Murana, oltre ad esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, dice: «La Cets, oltre che una certificazione, rappresenta uno strumento e un’opportunità per lo scambio di buone pratiche e la creazione di reti con altri parchi europei, e sarà un percorso importante che verrà presto esteso al territorio dei comuni del Gal Sinis, come suggerito anche da Europarc».
Il sindaco Cristiano Carrus si augura che la certificazione possa fungere da elemento trainante anche nei processi di pianificazione del turismo nelle aree protette. «Auspichiamo che questo risultato contribuisca ad avviare un percorso comune e condiviso con le altre aree marine protette e i parchi regionali, al fine di una pianificazione».
Piero Marongiu
La Cets è uno strumento metodologico che permette una migliore gestione del turismo nelle Aree protette. Gli obiettivi principali della carta sono due: migliorare la conoscenza ed il sostegno alle aree protette d’Europa; migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione del turismo nelle aree protette che tenga conto delle necessità dell’ambiente, delle comunità locali, delle attività imprenditoriali locali e dei visitatori.
«Le aree marine protette che hanno aderito al network della Carta Europea, sono 178 - spiega Giorgio Massaro, direttore di quella della Penisola del Sinis. Isola di Mal di Ventre -, la nostra è la prima in Sardegna e tra le 7 in ambito europeo ad aver ricevuto quest’anno il prestigioso riconoscimento».
Il percorso che ha portato all’ottenimento della Cets, avviato grazie al progetto “Mediterranean Experience of Eco-tourism” (esperienza mediterranea di ecoturismo) finanziato dall’Unione Europea, si propone di realizzare una rete di aree protette nel bacino del Mediterraneo.
A tal proposito, Alessandro Murana, oltre ad esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, dice: «La Cets, oltre che una certificazione, rappresenta uno strumento e un’opportunità per lo scambio di buone pratiche e la creazione di reti con altri parchi europei, e sarà un percorso importante che verrà presto esteso al territorio dei comuni del Gal Sinis, come suggerito anche da Europarc».
Il sindaco Cristiano Carrus si augura che la certificazione possa fungere da elemento trainante anche nei processi di pianificazione del turismo nelle aree protette. «Auspichiamo che questo risultato contribuisca ad avviare un percorso comune e condiviso con le altre aree marine protette e i parchi regionali, al fine di una pianificazione».
Piero Marongiu
