La Nuova Sardegna

ORISTANO. Il 27 sarà giorno di lavori per due consigli comunali. Quello di Oristano e quello di Palmas Arborea terranno la loro seduta congiunta per fare il punto sulla questione dell’impianto di produzione di energia con sistema misto a biomasse e termodinamico. L’insediamento sorgerà a San Quirico, borgata che insiste sul territorio oristanese, ma che è al confine con quello di Palmas Arborea. Che ai residenti della confinante borgata di Tiria non sia gradita la presenza dell’impianto è fatto consolidato. Che le due amministrazioni, dopo il cambio al vertice di quella del capoluogo, siano contrarie è fatto altrettanto assodato. Resta da capire se i due Comuni abbiano in mano gli strumenti per fermare il progetto della ditta di Bolzano “Solar Power” che oltre a catturare l’energia solare vuol bruciare quotidianamente a San Quirico tonnellate di legna.

La novità più recente è stato il lasciapassare dato dalla Regione con la Valutazione d’impatto ambientale che ha detto che sono stati rispettati tutti i paletti imposti. Nessuno al momento ha sciolto il dubbio però sulla questione urbanistica perché è l’ultimo appiglio per gli oppositori. Bisogna infatti capire cosa possa accadere se il Comune decidesse di non votare la variante al Piano Urbanistico e se questo passaggio sia ancora possibile oppure superato dagli eventi e dalla stessa Valutazione d’impatto ambientale.

Intanto al coro della protesta si unisce ancora una volta il Gruppo d’intervento giuridico che valuta come un pessimo regalo di Natale proprio quest’ultimo atto della giunta regionale: «Un’altra porzione del nostro territorio sarà oggetto di devastazioni da parte di sconosciute società in nome dello sviluppo del mercato dell’energia. Scelte che hanno un’importante rilevanza sociale, ambientale, politica, con non indifferenti impatti territoriali, vengono presentate come tecniche». (e.c.)