La Nuova Sardegna

Oristano

Nuovo rogo alle 4 More, locale distrutto

di Alessandro Farina
Nuovo rogo alle 4 More, locale distrutto

Si sospetta un attentato, nel 2015 un episodio analogo. Ore di lavoro per i vigili del fuoco sulla litoranea per Turas

30 dicembre 2017
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BOSA. Ancora fiamme alle “Quattro More,” il Lounge Bar punto di riferimento per i servizi turistici nella baia di Turas, a due chilometri da Bosa Marina, già teatro di un rogo nel 2015. I sinistri bagliori di un incendio forse appiccato da mani ignote, questa è l’ipotesi presa in considerazione da Carabinieri e Vigili del fuoco, hanno illuminato la buia notte tra giovedì e venerdì sul litorale di Bosa, distruggendo predelle e tettoia all’aperto, suppellettili e attrezzature del locale. Il duro lavoro dei pompieri è riuscito a salvare le strutture murarie, ma il bar è devastato. Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione di Bosa al comando del luogotenente Gavino Graziano e quelli della Compagnia di Macomer guidata dal capitano Giuseppe Pischedda.

L’allarme è scattato dopo le tre del mattino a Turas, dove sono arrivati i carabinieri di Bosa ed i Vigili del fuoco del distaccamento di Macomer. La struttura del bar era avvolta dalle fiamme, tanto che i pompieri hanno lavorato tre ore, dalle 3.45, per spegnere le fiamme e bonificare l’area.

Ieri mattina sulla litoranea restavano all’alba solo i residui fumanti della struttura con vista sul mare aperto. Il locale nel luglio 2015 aveva preso nuova vita proprio dalle ceneri di un altro incendio, anche questo di probabile matrice dolosa. La stessa che non viene esclusa nell’episodio di questo drammatico fine anno da carabinieri e Vigili del fuoco, considerato che il bar era chiuso da tempo per la pausa invernale. Il bar era gestito fino alla scorsa estate da una società di imprenditori locali, che l’aveva ricostruito pezzo per pezzo dopo il devastante rogo dei primi di giugno 2015. Una gara di solidarietà aveva segnato l’inizio di quell’estate a Bosa, quando in molti con ore di lavoro gratuite e donazioni avevano aiutato Vincenzo Pischedda e Massimo Canu a ricomprare le attrezzature e sistemare il locale. Che dopo sei settimane aveva aperto nuovamente battenti, diventando punto di riferimento di giorno per i bagnanti della vicina spiaggia e di sera per gli “aficionados” della movida.

Oggi come nel 2015 delle Quattro More resta solo un cumulo di detriti contorti dal calore e legno bruciato e fumante, forse ultimo definitivo colpo all’unico bar sulla baia di Turas. Dove un cartello non intaccato dal fuoco indica la presenza di un sistema di videosorveglianza. Non è quindi improbabile, sempre che l’impianto fosse funzionante, che sulle immagini forse registrate dalle telecamere possa accentrarsi l’attenzione dei carabinieri. I militari mantengono uno strettissimo riserbo, tanto che nulla filtra anche solo su possibili ipotesi in queste prime ore di indagini. La notizia dell’ennesimo rogo alle Quattro More, mentre Bosa si preparava agli eventi di rilancio del Capodanno, ha suscitato sgomento tra cittadini e operatori.

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