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Il progetto Dopodinoi nelle vecchie elementari

Il progetto Dopodinoi nelle vecchie elementari

BUSACHI. Una speranza mai sopita, un progetto a lungo accarezzato ma lasciato in sospeso per cause di forza maggiore, conservato nel classico cassetto in attesa di condizioni più propizie. Il...

05 gennaio 2018
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BUSACHI. Una speranza mai sopita, un progetto a lungo accarezzato ma lasciato in sospeso per cause di forza maggiore, conservato nel classico cassetto in attesa di condizioni più propizie. Il momento di rispolverare antiche ambizioni potrebbe essere arrivato. Il sogno del “Dopodinoi”, una struttura di accoglienza per le persone con la sindrome di Down, è tornato a fare capolino nei programmi dell’amministrazione comunale, che coltiva quest’idea da quasi sette anni. La strada da percorrere è ancora molto lunga e molto dipenderà dalla piega che prenderanno gli eventi a febbraio, quando lo Stato si pronuncerà sulla concessione degli spazi finanziari chiesti dal Comune per provvedere alla manutenzione straordinaria dei presidi dell’istruzione. Alle infrastrutture scolastiche, infatti, si lega a filo doppio il destino della Casa Dopodinoi, che il Comune vorrebbe realizzare nella vecchia sede delle elementari ricavando una cinquantina di posti letto al posto delle aule. Ma perché la riconversione della struttura sia avviata almeno sulla carta dovranno incastrarsi alcuni tasselli. «Abbiamo chiesto di destinare 350mila euro dell’avanzo di amministrazione alla ristrutturazione della scuola media di Giolantine, vuota da circa due anni per questioni di sicurezza. Se ci saranno accordati questi spazi finanziari provvederemo a cambiare la destinazione d’uso delle ex scuole elementari, dove provvisoriamente svolgono le lezioni gli studenti delle medie», ha spiegato il sindaco Giovanni Orrù. Se quel margine di autonomia finanziaria sarà ammesso l’ amministrazione potrà pensare di ampliare gli orizzonti e di potenziare la rete dei servizi socio-assistenziali. «La Casa del Dopodinoi a Busachi sarebbe la prima e l’unica in Sardegna e offrirebbe un valido supporto ai soggetti più vulnerabili – ha aggiunto Orrù – la nostra sarebbe una struttura aperta, dove le persone potranno vivere serenamente e autogestirsi. La presenza di un servizio del genere sarebbe di supporto e motivo di sollievo per chi non può o non potrà più prendersi cura di loro. Inoltre favorirà la creazione di nuovi posti di lavoro, come è stato per la Comunità per pazienti psichici Imparis e per la Casa di riposo, che vorremmo trasformare in comunità alloggio integrata». Prima di passare a questa seconda fase dovranno essere completati i lavori di ristrutturazione nelle ex scuole elementari, dove sono già stati investiti 110mila euro e altri 60mila sono stati messi a bando per il completamento. Se a febbraio arriverà il via libera all’utilizzo di 350mila euro il Comune avvierà l’iter per l’adeguamento della scuola secondaria di primo grado, dove saranno fatti rientrare gli studenti, e si disporrà il cambio di destinazione d’uso per il caseggiato di via De Gasperi.(mac)

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