La Nuova Sardegna

Oristano

I cavalieri irremovibili: test a campione o sciopero

di Enrico Carta
I cavalieri irremovibili: test a campione o sciopero

Fronte compatto: «Ci atteniamo all’Ordinanza Martini. Aspettiamo il questore» Rassicurazioni del sindaco sulla pista. Si studierà una soluzione a Sa Rodia

11 gennaio 2018
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ORISTANO. Due scogli sono per il momento aggirati, il terzo no e su quello i cavalieri non negozieranno. Per giunta è anche quello che rischia di mandare gambe all’aria la Sartiglia. Se infatti sulle questioni pista e rimborsi, pur con qualche muso lungo, la resa dei conti è per il momento scongiurata dopo le rassicurazioni del Comune, sulla questione dell’antidoping e dell’alcol test il gruppone è irremovibile: o si fa quel dice l’ordinanza Martini o nessuno sale in sella. E allora, la partita per evitare lo sciopero si giocherà su un campo diverso dalla sala del consiglio comunale dove ieri sera c’è stato l’incontro chiarificatore tra il sindaco Andrea Lutzu e i protagonisti della giostra. Per capire se la protesta arriverà sino in fondo, bisognerà attendere ancora qualche giorno, quando cioè il questore Giovanni Aliquò renderà esplicite (scritte?) le sue intenzioni sulla questione dei controlli per l’alcol e l’uso di sostanze dopanti o stupefacenti da parte dei cavalieri.

Il nodo irrisolto. Resta altresì palpabile il malumore per la questione rimborsi, motivo per cui la Fondazione Sa Sartiglia è finita ripetutamente sul banco degli imputati dal momento che più d’uno dei partecipanti alla riunione ne ha contestato la gestione economica chiedendo di capire esattamente come i soldi che transitano nelle sue casse siano poi utilizzati – la Fondazione per statuto non è obbligata a portare all’esame del consiglio comunale il proprio bilancio –. Sarà un nodo da sciogliere successivamente, perché la prima cosa da fare è capire esattamente cosa accadrà ora con la Questura. Il sindaco ha fatto chiaro riferimento all’Ordinanza Martini quale proprio punto di riferimento e i cavalieri, che qualche settimana fa sembravano orientati a dare l’assenso sul controllo preventivo e globale come richiesto a voce dalla questura, adesso sono irremovibili e tengono a loro volta come faro l’Ordinanza Martini che prevede esclusivamente controlli a campione solo il giorno della manifestazione.

La pista. Bisogna attendere quindi la decisione ultima di chi vigila sulla sicurezza ovvero del questore per capire cosa accadrà. Sugli altri attriti da cui erano scaturite le scintille della protesta, sembrano esserci i primi avvicinamenti significativi. Il sindaco ha detto che non è in grado di fare miracoli e che non accetta la logica del «tutto e subito», però ha garantito l’impegno dell’amministrazione per trovare una soluzione al problema della pista di allenamento sulla quale i cavalieri hanno chiarito di aver speso nel corso degli anni 41mila euro per aggiustamenti vari. L’idea è quella di spostarsi dallo sterrato di Corte Baccas, nel Comune di Santa Giusta, alla periferia nord della città indicando la zona di Sa Rodia come possibilità. Sarebbe un ritorno a casa.

I rimborsi. L’ altro focolaio che tiene accesa la protesta riguarda i rimborsi per i quali si è fermi al 2016. Nelle tasche dei protagonisti che spendono ogni anno oltre duemila euro ciascuno (250mila euro all’anno complessivi se moltiplicati per tutti e centoventisei) manca ancora il rimborso completo del 2016, cui va aggiunto quello del 2017. L’amore per la Sartiglia e per la città, come ha spiegato il presidente dell’Associazione cavalieri che ha trovato il sostegno dell’intero gruppo, non sono più sufficienti. «Vogliamo un segnale, un riconoscimento del nostro ruolo». C’è esattamente un mese di tempo per ottenerlo. Altrimenti tutti a casa.

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