La Nuova Sardegna

Oristano

Fordongianus cerca nuove fonti

di Maria Antonietta Cossu
Fordongianus cerca nuove fonti

Dal Comune primo via libera ai sondaggi per trovare ulteriori falde da cui attingere acqua termale

14 gennaio 2018
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FORDONGIANUS. C’è il primo atto formale del Comune a segnare l’avvio della procedura tesa a ottenere una concessione mineraria. L’ente ha trasmesso all’assessorato regionale all’Industria la richiesta del permesso di ricerca dell’acqua termale entro un’area che si estende dal centro urbano fino alle sponde del fiume Tirso.

All’interno del perimetro sono stati individuati una decina di punti nei quali condurre eventualmente le indagini preliminari. Saranno poi gli organismi preposti al rilascio dei pareri a dettare l’ordine delle priorità sulla scelta delle zone da indagare per prime. Nella relazione redatta dagli esperti incaricati dall’ amministrazione locale sono tracciati i confini esatti della porzione di territorio urbano ed extraurbano dove secondo i geologi potrebbe scorrere l’acqua ad alte temperature. L’epicentro si trova fra Santu Jorzi – la località sopra l’anfiteatro romano – e la zona che lambisce il campo sportivo, fra il settore sovrastato dal ponte sul Tirso e l’area confinante con i bagnetti termali. Le due bisettrici lungo le quali gli esperti hanno localizzato la possibile presenza di falde acquifere si trovano in buona parte all’interno del centro abitato. Sul posto hanno già effettuato due sopralluoghi gli agenti del Corpo Forestale per conto del Servizio di valutazione ambientale e a breve è prevista la ricognizione della Sovrintendenza ai beni archeologici. «Per noi è un bene che le cose stiano procedendo così speditamente, ci fa supporre che i tempi per il permesso di ricerca saranno stretti – ha auspicato il sindaco Serafino Pischedda – se ci sarà concesso il benestare sappiamo già che dovremo ridurre al minimo le indagini strumentali geofisiche per via delle difficoltà che comporta svolgerle dentro l’abitato, dove secondo gli studi preliminari si trovano le due linee principali».

Con l’avvio dell’iter autorizzativo il Comune ha fatto il primo passo concreto nella direzione imboccata da tempo con la rivendicazione del diritto dei Comuni termali a esercitare un ruolo diretto nella gestione della risorsa del sottosuolo. «Per Fordongianus è un passo storico: ad eccezione di Sardara, nessuno dei paesi termali ha una concessione mineraria e se vogliamo essere appetibili ai fini di uno sviluppo turistico non possiamo prescindere da una ricerca che ci dica dove si trova l’acqua e in che quantità possiamo disporne».

Per favorire lo sviluppo, secondo il sindaco, Serafino Pischedda - la cosa più logica sarebbe approvare una legge sul termalismo adeguata ai tempi, ma dato che l'iter è fermo è necessario avere almeno la concessione mineraria. L’amministrazione pubblica non può sostituirsi al privato ma ha la facoltà di creare le condizioni perché le imprese locali possano sfruttare la risorsa termale o per attrarre investimenti».

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