La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras, amianto a Torre Seu

Cabras, amianto a Torre Seu

Denuncia dell’associazione ex-esposti alla Regione, all’Assl e ai carabinieri

18 gennaio 2018
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CABRAS. «A Torre Seu nessuno si preoccupa di portare via l’eternit: nonostante le continue segnalazioni e le richieste di bonifica dell’area, nessuno, non il Comune, neppure l’Area marina protetta sono intervenuti per eliminare questo grave pericolo per la salute».

È il senso della denuncia, l’ennesima, che l’Associazione ex esposti amianto, sullo stato di degrado e di pericolo dell’area sul litorale di Cabras. Si tratta, per la precisione della zona in prossimità della torre di avvistamento spagnola e di un edificio ormai abbandonato da tempo. Qui, in piena area marina protetta del Sinis-Isola di Mal di Ventre; a ridosso dell’Oasi protetta «meta di costante di numerose presenze turistiche e inserita nell’itinerario del cammino delle 100 torri che partirà il 24 febbraio dalla Torre Regia di Cagliari», dalla denuncia, documentata con un piccolo dossier fotografico, dell’Associazione ex esposti, vi sono dei lastroni di cemento amianto che qualcuno ha abbandonato.

Non è la prima volta che la situazione viene segnalata, anche da privati cittadini, che in più occasioni hanno chiesto la bonifica o comunque, la messa in sicurezza dei luoghi. Giampaolo Lilliu, presidente dell’associazione, ieri ha scritto alle diverse autorità competenti, fra cui, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, l’assessore all’Ambiente, Donatella Spanu, ma anche all’Amministratore straordinario della Provincia, Massimo Torrente e al sindaco e all’assessore all’Ambiente di Cabras, Cristiano Carrus e Alessandro Murana.

L’Associazione si è rivolta anche al direttore dell’Area Marina Protetta, Giorgio Massaro, alla Assl, all’Arpas e al comando dei Carabinieri, Forestale, Capitaneria di Porto e ai Vigili urbani di Cabras, sollecitando la bonifica. (m.c.)



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