La Nuova Sardegna

Oristano

la lite in via mele 

Spintoni al poliziotto nel night patteggia cinque mesi

Spintoni al poliziotto nel night patteggia cinque mesi

ORISTANO. Patteggia cinque mesi di reclusione e quindici giorni di affidamento in prova ai servizi sociali. Così Thomas Sanci chiude il brevissimo capito che l’ha portato in tribunale dove ieri...

26 gennaio 2018
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ORISTANO. Patteggia cinque mesi di reclusione e quindici giorni di affidamento in prova ai servizi sociali. Così Thomas Sanci chiude il brevissimo capito che l’ha portato in tribunale dove ieri mattina è stato processato per direttissima. Contro di lui le accuse di resistenza e lesioni anche queste commesse ai danni di un poliziotto. È così ora tutto chiarito sul misterioso episodio accaduto nelle prime ore del mattino di mercoledì nel locale Black Moon di via Sebastiano Mele che, nel frattempo, era stato messo sotto sequestro. Tra gli ultimi avventori di mercoledì c’era anche Thomas Sanci che, proprio a ridosso della chiusura, avrebbe avuto un battibecco con altre persone. Probabilmente sono state le attenzioni verso una delle lavoratrici del locale a scatenare il litigio che però si è concluso solo con qualche urla e alcuni spintoni. A rimetterci è stato un poliziotto intervenuto per riportare la situazione alla calma. È il motivo per cui Thomas Sanci è stato arrestato e quindi processato.

Dopo alcune ore di accertamenti è stata smentita una prima versione secondo cui ci fosse stato addirittura un tentato omicidio all’interno del locale. A farlo pensare erano state le parole di alcuni testimoni che avevano parlato della presenza di un coltello durante la lite e alcune tracce di sangue. Insomma si pensava che qualcuno fosse stato colpito da un fendente, ma gli stessi agenti della Squadra mobile hanno poi chiarito che il sangue era dello stesso Thomas Sanci che avrebbe scagliato la sua ira contro un muro ferendosi a una mano.

Completati gli accertamenti si è arrivati quindi al processo per direttissima, dove l’imputato ha scelto di patteggiare. L’accordo tra il pubblico ministero Armando Mammone e l’avvocato difensore Giuseppe Motzo ha stabilito che la pena dovesse essere di cinque mesi di reclusione e quindici giorni di affidamento in prova ai servizi sociali. Immediatamente dopo il processo per direttissima l’imputato è stato scarcerato. Chi invece resta ancora blindato è il locale sottoposto a sequestro su disposizione della magistratura.

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