La Nuova Sardegna

Oristano

Il sito di Arzolas de goi salvo col Progetto bellezza

di Maria Antonietta Cossu
Il sito di Arzolas de goi salvo col Progetto bellezza

Nughedu Santa Vittoria si aggiudica 200mila euro del bando ministeriale In arrivo fondi anche a Busachi che trasformerà il monastero di Collegiu in museo

29 gennaio 2018
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NUGHEDU SANTA VITTORIA. La “Bellezza” salverà la necropoli di Arzolas de Goi. Il monumento prenuragico minacciato dal rischio di crolli rientra fra le 273 opere finanziate dal governo in tutta Italia. Nel 2015 il Comune aveva candidato il sito a luogo della cultura partecipando al bando “Progetto Bellezza”, che nei giorni scorsi ha fatto uno scatto in avanti con la pubblicazione della graduatoria dei beneficiari. Nell’elenco del ministero dei Beni culturali occupa un posto di riguardo anche il museo del costume tradizionale di Busachi. I due centri del Barigadu e i comuni di San Vero Milis e Sennariolo sono i soli, nell’Oristanese, ad aver ricevuto il beneplacito della commissione ministeriale. In Sardegna sono quattordici i luoghi individuati e l’intervento più corposo in provincia riguarda proprio il ripristino e la valorizzazione della necropoli ipogeica di Arzolas de Goi, il complesso scavato nel declivio di una collina di trachite e tufo.

A causa dell’erosione e delle sollecitazioni dovute alla passata attività estrattiva, la parete rocciosa è soggetta a cedimenti. Lo stesso rischio incombe sulle tombe e infatti, non più di due anni, fa da un’architrave si era staccato un pezzo di roccia. Il monumento era stato puntellato, ma il fondo di 200mila euro accordato ora permetterà un intervento risolutivo. Al progetto lavorerà una squadra multidisciplinare coordinata dalla Soprintendenza archeologica che si raccorderà con il Comune, dove il sindaco Francesco Mura punta a dare il massimo risalto a un bene mai debitamente valorizzato. «È spaventoso – osserva – come molto spesso non ci si accorga dell’importanza e del valore di ciò che possediamo. Lo diamo per scontato, ma siamo usufruttuari e non proprietari di un patrimonio inestimabile che abbiamo il dovere di conservare e far conoscere al mondo».

Di tutela di patrimonio, in questo caso etnografico, si potrà parlare a buon diritto a Busachi, dove arriveranno 120mila euro per convertire il monastero di Collegiu in museo del costume tradizionale e dell’arte contadina, attualmente ospitato nella chiesa di San Domenico. In previsione del trasferimento il Comune ha già eseguito a spese proprie alcuni lavori di manutenzione straordinaria nell’antico edificio, mentre l’attuale sede della raccolta museale è diventata base logistica di un gruppo di lavoro volontario coordinato dal professor Ginetto Bacco. Gli esperti sono impegnati nella catalogazione e nella documentazione degli abiti tradizionali e dei reperti della civiltà contadina. L’obiettivo è: «Dare visibilità e rendere giustizia alla storia di Busachi e del suo costume», come affermato il sindaco Giovanni Orrù. Anche per la chiesa di San Domenico si prospetta una seconda giovinezza: al suo interno sarà ricavata una galleria fotografica e di quadri sul paese intitolata a Filippo Figari.

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