La Nuova Sardegna

Oristano

Piazzole sulla 131, sosta ad alto rischio

di Simonetta Selloni
Piazzole sulla 131, sosta ad alto rischio

Il viaggio pericoloso sul tratto della statale dove è accaduto l’incidente in cui ha perso la vita il 41enne Stefano Porru

31 gennaio 2018
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PAULILATINO. Nella piazzola di sosta al chilometro 118+800 della Statale 131, diventata l’ultima fermata per la vita di Stefano Feffo Porru, il giorno dopo l’incidente ci sono ancora i segni dei gessi tracciati dalla Polizia stradale. Indicano il punto in cui il 41enne ha parcheggiato la Ford Ka. Forse solo una manciata di secondi prima che l’artista di Silì muovesse gli ultimi passi della sua vita. Feffo è stato travolto da un tir il cui conducente nulla ha potuto per evitarlo. Vederlo e investirlo è stato un tutt’uno, un interminabile momento prima della tragedia.

Una piazzola pericolosa. Se davvero Porru stesse – incautamente – attraversando la 131, e per quale ragione, non si sa. Ma c’è un dato oggettivo, e riguarda il punto in cui si trova la piazzola in cui si è fermato il poveretto. Subito dopo il secondo bivio (direzione sud) per Paulilatino, all’uscita di una curva in discesa. Visibilità e spazi ridotti, come ridotte sono le dimensioni dell’area di sosta. I veicoli che passano a velocità sostenuta lambiscono pericolosamente la linea tratteggiata che delimita la piazzola. Fermarsi lì è un atto di fede: nella capacità degli automobilisti che sfrecciano accanto di mantenere salda la traiettoria. Basta un amen, un passo fuori dalla linea – o al suo limite – per essere travolti. La cifra della vita ridotta a questione di centimetri.

L’Anas. «A dire la verità è la prima volta che ci viene posto il problema sulla pericolosità della collocazione di una piazzola. È invece vero che quelle costruite prima del 2001 possono avere dimensioni ridotte. È il caso delle piazzole che si trovano in quel tratto di strada». Valter Bortolan è da un anno coordinatore regionale dell’Anas. L’Azienda gestisce nell’isola 3200 chilometri di strade, di cui 500 a 4 corsie. Sa bene di essere a torto o ragione, il parafulmine per incidenti più o meno gravi, dissesti stradali, inefficienze e lentezze. Sull’incidente costato la vita a Feffo Porru aspetta ancora di vedere tutte le carte.

Spazi e sicurezza. La cuspide inferiore della piazzola inizia nel punto in cui finisce la curva. La carreggiata è stretta, non ci sono banchine né corsia di emergenza. Non a caso la strada è classificata come extraurbana di tipo C, come una due corsie, solo che ne ha quattro ma per tutte queste ragioni – di sicurezza innanzitutto – resta confinata nel novero delle arterie dove il limite di velocità è di 90 chilometri l’ora. «Oggettivamente gli spazi sono ridotti», ammette lo stesso Bortolan.

Un’area da chiudere? C’è da chiedersi se in queste condizioni quella piazzola di sosta possa continuare a rimanere aperta. Se vi siano le garanzie minime per la sicurezza degli automobilisti. «Normalmente ci viene chiesto di crearle e di metterle in condizioni di praticabilità. Valutare la possibilità di chiuderla è un processo che prevede verifiche su condizioni oggettive di pericolosità», spiega Bortolan. C’è da dire che le piazzole sono al servizio della viabilità, proprio nelle strade in cui non ci sia altra possibilità di sosta per un’emergenza. Ma quel tratto ne ha parecchie, di piazzole. Prima, dopo. Tutte dello stesso tipo, perché pensate prima del 2001.

Il 2001. I criteri di sicurezza per le aree di sosta sono indicati nel Decreto ministeriale del 2001. Prevedono un ingresso a triangolo della lunghezza di venti metri, un rettangolo di sosta di altri venti, e altri venti metri per il rettangolo di uscita e rientro nella carreggiata. Anche la larghezza deve essere congrua: almeno tre metri nel “rettangolo”. Sosta tranquilla, e margini sufficienti rispetto al resto del traffico. Non è il caso di Paulilatino.

Gli interventi. Quel tratto di strada è inserito nel progetto per la risoluzione dei nodi critici e l'eliminazione degli incroci a raso sulla 131 che include, in provincia di Oristano, gli svincoli di Santa Cristina, Paulilatino Sud, Nuoro, Abbasanta e Norbello. L’Anas è già intervenuta per rifare il manto stradale del tratto tra Paulilatino e Abbasanta, un vero e proprio percorso di guerra che aveva suscitato le ire dei sindaci del territorio, oltre che quelle degli automobilisti, e le segnalazioni dei vertici della Polizia stradale.

Un mistero da chiarire. Restano da chiarire i contorni dell’incidente in cui ha perso la vita Feffo Porru. Quanto abbia inciso la fatalità, la velocità del camion, l’imprudenza della vittima, e quanto invece le condizioni oggettive, tra le quali la collocazione infelice della piazzola. Si dovrà chiarire, per dare, se non un senso, una dimensione dello spazio che separa il vivere dal morire.

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