La Nuova Sardegna

Oristano

Coltellata per un buffetto sgradito

Coltellata per un buffetto sgradito

Nuraxinieddu, l’episodio in via San Giacomo. L’aggressore resta in carcere

01 febbraio 2018
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ORISTANO. Un buffetto non gradito sulla guancia. Pare sia stato questo il motivo – si può davvero definire futile – che ha scatenato la reazione esagerata di Nicola Nichiri, il 37enne di Oristano, che nella notte tra lunedì e martedì a Nuraxinieddu ha ferito con una coltellata il suo amico di Nuraxinieddu, Paolo Nonnis di 33 anni. I contorni dell’episodio che ha portato l’accoltellatore in carcere con l’accusa di tentato omicidio sono ora più nitidi dopo le ricostruzioni non proprio precise della prima ora, quando ancora le voci si inseguivano in paese dando spazio anche a fantasie. Tutto era iniziato con la cena a casa di un amico a Nuraxinieddu, alla quale entrambi avevano partecipato. Inizialmente si era sparsa la voce che l’aggressione fosse avvenuta proprio nella casa, invece i due amici, una volta terminata la cena, avevano deciso di proseguire la serata nel bar del paese in via San Giacomo. All’uscita dal bar c’è stato però quel saluto poco gradito. Paolo Nonnis avrebbe dato un buffetto, forse un po’ più forte del solito, a Nicola Nichiri. Doveva essere solo un saluto, invece è stato un gesto che ha scatenato la reazione spropositata. Dalla tasca Nicola Nichiri ha estratto un coltello con una lama da cinque centimetri e mezzo e ha tirato il fendente al torace con il quale ha ferito il suo amico. Fortunatamente la lama non troppo lunga ha causato una ferita non profonda, per cui le condizioni di Paolo Nonnis non sono mai state troppo gravi. Questo non è bastato per evitare il ricovero in ospedale anche se le condizioni di Paolo Nonnis non sono gravi.

Nel frattempo, dopo aver passato diverse ore nella caserma dei carabinieri al Comando provinciale, Nicola Nichiri, che a Oristano gestisce una scuola guida in via Solferino, è stato portato nel carcere di Massama. E da lì. per il momento non si muove. Ieri c’è stato infatti l’interrogatorio di garanzia alla presenza degli avvocati difensori Marco Martinez e Giuseppe Motzo. Il giudice per le indagini preliminari, Silvia Palmas, dapprima non ha convalidato il fermo perché l’arresto non era avvenuto in flagranza di reato, ma qualche ora dopo i fatti. Ha poi però disposto la misura di custodia cautelare in carcere in vistù della gravità del reato e dei gravi indizi di colpevolezza – quasi certezza, verrebbe da dire – che gravano sull’accusato del tentato omicidio. Quest’ultimo adesso avrà la possibilità di accedere agli atti in modo da poter studiare una strategia difensiva. Soprattutto si cercherà di capire se il coltello potesse davvero causare ferite così gravi da cagionare la morte. È la differenza tra un tentato omicidio e le lesioni, reato molto meno grave. (e.c.)

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