La Nuova Sardegna

Oristano

Dalla tassa di soggiorno ossigeno per investimenti

di Maria Antonietta Cossu
Dalla tassa di soggiorno ossigeno per investimenti

Fordongianus l’ha istituita nel 2011 e da allora è cresciuta: 75mila euro nel 2017 Con questi fondi il Comune completerà una strada. Il sindaco: una scelta vincente

11 febbraio 2018
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FORDONGIANUS. Non c’è crisi del settimo anno che tenga per la tassa di soggiorno, che nel 2017 ha sfondato il tetto dei 75mila euro. Il tributo, introdotto dalla prima giunta Pischedda nel 2011, si conferma una fonte d’entrata importante per le casse comunali, che altrimenti ben poco potrebbero riservare agli investimenti. A questo si aggiunge metà della quota del canone termale trasferito dalla Regione, che corrisponde al Comune 75mila euro all’ anno. Cifre ben lontane dalle quote d’investimento previste con il Fondo unico, che tolti i costi del settore sociale e la spesa corrente lascia alla programmazione appena 30mila euro. Il canone concessorio e il gettito prodotto attraverso l’attività turistica garantiscono dunque quei margini d’ azione che i vincoli finanziari e trasferimenti pubblici sempre più esigui non offrono più. Nei primi sette anni di applicazione della tassa di soggiorno la municipalità di Fordongianus ha registrato un progressivo incremento del gettito. Il dato è confermato dalle proiezioni per il 2018 fatte sulla base dell’andamento dei primi nove mesi dell’anno precedente. Previsioni che si sono tradotte nell’iscrizione in bilancio di 75mila euro e nella contestuale programmazione del completamento di un’infrastruttura viaria. La giunta ha infatti destinato 54mila euro alla realizzazione dell’ultima tranche di lavori della strada periferica di Sa Costa e sa murta, avviati con 120mila euro degli spazi finanziari. I restanti 21mila saranno spesi in opere di riqualificazione urbana in diversi punti del paese. Sul volume di queste entrate tributarie incide in misura preponderante l’attività ricettiva dell’hotel a quattro stelle Terme di Sardegna, che in base alle determinazioni dell’ amministrazione locale applica una tariffa di due euro per ogni giorno di permanenza in albergo del turista. In ogni caso la tassazione non va oltre l’arco della settimana a prescindere dalla durata del periodo di soggiorno. La stessa regola vale per i bed and breakfast, ai quali è imposta una tariffa di 50 centesimi al giorno. «La scelta sta pagando, a dispetto di quanto si sosteneva all’ inizio, quando si temeva che potesse determinare un decremento delle presenze – ha sottolineato il sindaco Serafino Pischedda –. Contrariamente alle previsioni il movimento è in crescita. Questo è merito di chi gestisce la struttura ma significa anche che la tassa di soggiorno non incide sull’afflusso dei turisti e ciò permette al Comune di fare quegli investimenti che con risorse proprie non potrebbe sostenere».

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