La Nuova Sardegna

Oristano

Il cibo degli aiuti Ue buttato sull’erba

Il cibo degli aiuti Ue buttato sull’erba

Alcune confezioni di alimenti abbandonate ancora integre dietro i palazzi di via Raimondo Buttu

15 febbraio 2018
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ORISTANO. Spaghetti, rigatoni, penne, wurstell, stracchino, bresaola, salmone, mozzarella, biscotti. Sopra le confezioni, un’etichetta non equivocabile: Aiuto Ue, prodotto non commerciabile. È il cibo che arriva dall’Unione europea per gli indigenti, ma anziché essere sulle tavole di chi non ha la possibilità di mettere insieme il pranzo con la cena, era abbandonato sull’erba, dietro i palazzi di via Raimondo Bonu.

Chi lo ha buttato? Da dove proviene? Non è semplice rispondere. Ogni anno l’Unione europea stanzia fondi importanti per acquistare cibo per gli indigenti dei suoi stati membri. Questo cibo viene distribuito attraverso diversi canali, ma principalmente dal Banco Alimentare, Caritas, Croce rossa. Si stima che in Italia siano oltre 4 milioni le persone che hanno bisogno di aiuto per alimentarsi, e tra di loro ci sono oltre 400mila bambini.

Oristano conta molte persone che vivono di assistenza. Solo la Mensa della carità delle suore Giuseppine sfama almeno una quarantina di persone al giorno. Ma spesso sono molte di più, a nessuno si nega un panino, o il cibo che i ristoratori offrono, un contributo importantissimo che diversamente verrebbe sprecato perché un ristorante non può proporre quello che avanza ai suoi clienti; ma, accade nelle case, ciò che resta può tranquillamente essere consumato anche a distanza di qualche giorno.

Eppure qualcuno ha buttato gli alimenti ancora nelle confezioni. Integre. Davvero i bisognosi possono permettersi il lusso di disfarsi del cibo? O attraverso quali vie questi alimenti sono arrivati sull’erba? Si resta con l’amaro in bocca, dopo tanti discorsi sulla crisi e sulle difficoltà – oggettive – patite da migliaia di famiglie. Quel cibo abbandonato sull’erba è un affronto a chi lotta quotidianamente per avere almeno un pasto. E se le spiegazioni a questo spreco ci possono – e ci devono – essere, è difficile pensare a giustificazioni.(si.se.)

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