La Nuova Sardegna

Oristano

Assolto il segretario del Comune

di Enrico Carta
Assolto il segretario del Comune

Cadono i reati di abuso d’ufficio e falso contestati a Luigi Mele per l’assegnazione dell’appalto rifiuti

16 febbraio 2018
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ORISTANO. L’assoluzione è di quelle con formula ampia. Da ieri mattina il segretario comunale Luigi Mele cancella la scomoda etichetta di imputato ed esce dal processo di primo grado che lo vedeva coinvolto con in mano un bel biglietto su cui è scritta in grande la parola assoluzione. Accusato di abuso d’ufficio e falso nell’ambito della vicenda collegata all’assegnazione dell’appalto dei rifiuti entrato in vigore nei primi mesi del 2015, è riuscito a dimostrare la regolarità degli atti compiuti e a far crollare la tesi del pubblico ministero.

L’inchiesta era stata avviata dal sostituto procuratore Paolo De Falco, cui era succeduto il collega Armando Mammone. La linea accusatoria era la medesima e nell’udienza che aveva preceduto quella di ieri era stata chiesta la condanna a nove mesi. Le colpe del segretario generale del Comune Luigi Mele stavano, secondo l’accusa, nell’aver dato il via libera all’appalto pur in assenza di alcune documentazioni che la ditta vincitrice avrebbe dovuto presentare. La fretta che avrebbe quindi generato sia l’abuso d’ufficio che il falso sarebbe stata motivata con la necessità di incassare il diritto di rogito di 19mila euro. Passati pochi giorni, il segretario non ne avrebbe avuto più questo incentivo e proprio per ottenerlo avrebbe aggirato l’ostacolo imposto dall’obbligo di avere la documentazione completa. In più il tutto sarebbe stato fatto in assenza di un vero interesse pubblico.

A generare l’inchiesta era stata una segnalazione anonima arrivata alla procura in cui si indicavano esattamente quei reati che poi sono stati contestati. Ci sono volute diverse udienze, numerosi incartamenti, moltissime testimonianze per cancellare ogni ipotesi di reato. L’avvocato difensore Stefano Gabbrielli aveva puntato sin dalla prima udienza su fondamentali aspetti del diritto amministrativo e sul fatto che l’urgenza di provvedere all’assegnazione dell’appalto era dettata da esigenze pubbliche. Ogni giorno di ritardo, oltre che regalare alla città un servizio peggiore, costava al Comune un aggravio di spese. Ma di mezzo c’era il Tar cui aveva fatto ricorso la ditta che si era classificata al secondo posto nella graduatoria della gara d’appalto. Per mesi Oristano andò avanti con la proroga del servizio proprio perché non arrivava la sentenza definitiva che avrebbe consentito di procedere con l’affidamento senza rischi di successive revoche.

Nel momento in cui i giudici del Tar si pronunciarono anche il segretario comunale Luigi Mele pigiò il pedale dell’acceleratore. In assenza di alcune documentazioni, in particolare della dichiarazione di regolarità contributiva e della clausola fideiussoria, il funzionario si era premurato di effettuare le verifiche presso altre amministrazioni appurando che la posizione dell’azienda era assolutamente regolare. Successivamente si occupò di acquisire i documenti mancanti e proprio questo è stato il terreno di scontro con la procura chiuso con l’assoluzione di ieri, decisa dai giudici del collegio, Carla Altieri, Francesco Mameli ed Elisa Marras.

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