La Nuova Sardegna

Oristano

I tre giorni da sballo tra alcol e droga

di Roberta Fois

Non ha funzionato l’idea di convogliare i giovani nel piazzale del tribunale: una ventina al Pronto soccorso per gli eccessi

17 febbraio 2018
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ORISTANO. La festa è finita, le polemiche no. Così la Sartiglia torna a far parlare di sé e a raccontare quello che i turisti non vedono, ma che i cittadini vivono e stentano a dimenticare. Nell’occhio del ciclone stavolta c'è lo spazio dedicato ai giovani, teatro di una confusione che supera di gran lunga il confine tra divertimento ed eccesso. I ragazzi, che si sono ritrovati a festeggiare il carnevale in Piazza Aldo Moro, debitamente attrezzata con copertura wi-fi, maxi-schermo e bagni chimici, hanno suscitato il disappunto di alcuni esercenti investiti da una situazione difficile da gestire e degenerata a causa dell’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Da un lato minorenni in giro con gli zaini pieni di alcolici, dall’altro commercianti costretti a chiudere in anticipo perché non in grado di gestire l’invasione. E ancora il solito via vai di ambulanze con ragazzine in coma etilico, piccole bande ingestibili che hanno preso d’assalto i locali. Stando ai dati dell’Assl sono stati una decina i ragazzi tra i 14 e 20 anni che domenica sono arrivati al pronto soccorso per problemi legati all’abuso di alcool in alcuni casi misto a stupefacenti, e altrettanti ne sono arrivati il martedì e fortunatamente sono stati tutti dimessi senza necessità di ricovero.

Eppure alcune dichiarazioni vanno in senso opposto. «Non ci sono stati problemi di ordine pubblico – afferma Carlo Ligas, presidente del sindacato provinciale dei pubblici esercizi –. I ragazzi non hanno creato problemi alle attività, ma dovrebbe essere vietato bere per strada ed evitare che si arrivi a ridursi in un certo stato». La gran parte segnala però quella che può essere definita come un’emergenza. «È stata una giornata parecchio impegnativa – afferma Francesca Fara che gestisce un bar ai Palazzi Saia –. C’erano troppi ragazzi ubriachi, molta sporcizia e un viavai esagerato per l’accesso ai bagni».

Di parere più elastico e positivo altri esercenti tra cui Raza Muqaddar dell’Ali Baba Kebab e il titolare della Paninoteca da Bruno che affermano di non aver riscontrato problemi e di aver lavorato più che bene. A loro si aggiunge Filomena Masala della pasticceria Dolce Idea di Via Cagliari che afferma: «C’erano forze dell’ordine sufficienti fino a tarda notte. I miei clienti si sono divertiti senza crearci problemi. Ci sono sempre quelli che bevono di più, ma non bisogna generalizzare». Importante è infatti ricordare che il piazzale del tribunale ha ospitato anche tantissimi ragazzi che hanno festeggiato la Sartiglia sfruttando responsabilmente lo spazio che gli era stato concesso.

Le lamentele non passano comunque inosservate e sembra si stiano muovendo già i fili per prendere dei primi provvedimenti. «Erano centinaia di ragazzi. Dopo vari incontri abbiamo cercato di esaudire un loro desiderio fornendogli quello spazio – ha spiegato il sindaco Andrea Lutzu –. Sono successe delle cose incresciose e sono mortificato per il fatto che gli esercenti abbiano avuto dei problemi che però vanno al di là di quello che possiamo fare noi e dipendono dall’educazione civica dei ragazzi. Ho intenzione di avere un incontro con alcuni rappresentanti dei giovani per trovare soluzioni migliori per i prossimi anni. Forse abbiamo sbagliato a non fare l’incontro prima della manifestazione».

L’incontro verrà organizzato con la collaborazione della Consulta giovanile comunale. «Ho già contattato i ragazzi per avere il maggior numero di voci durante la riunione – ha spiegato Emanuele Orrù, uno dei rappresentanti della Consulta e tutor della consulta studentesca provinciale –. Nei tre giorni lo spazio è stato attrezzato a dovere e per garantire la sicurezza c’erano forze dell’ordine e la Croce Rossa fino a tarda notte. I numeri dei ragazzi presenti erano molto elevati e anche se sono capitati fatti gravi bisogna pur sempre ricordare che tutti siamo stati giovani e la soluzione non è spostare i ragazzi come un pacchetto da un posto all’altro o arginarli e escluderli dalla manifestazione».

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