Oristano, i tre giorni da sballo tra alcol e droga
Non ha funzionato l'idea di convogliare i giovani nel piazzale del tribunale durante la Sartiglia. Una ventina è finita al pronto soccorso
ORISTANO. La festa è finita, le polemiche no. Così la Sartiglia torna a far parlare di sé e a raccontare quello che i turisti non vedono, ma che i cittadini vivono e stentano a dimenticare. Nell’occhio del ciclone stavolta c'è lo spazio dedicato ai giovani, teatro di una confusione che supera di gran lunga il confine tra divertimento ed eccesso.
I ragazzi, che si sono ritrovati a festeggiare il carnevale in Piazza Aldo Moro, debitamente attrezzata con copertura wi-fi, maxi-schermo e bagni chimici, hanno suscitato il disappunto di alcuni esercenti investiti da una situazione difficile da gestire e degenerata a causa dell’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti.
Da un lato minorenni in giro con gli zaini pieni di alcolici, dall’altro commercianti costretti a chiudere in anticipo perché non in grado di gestire l’invasione. E ancora il solito via vai di ambulanze con ragazzine in coma etilico, piccole bande ingestibili che hanno preso d’assalto i locali. Stando ai dati dell’Assl sono stati una decina i ragazzi tra i 14 e 20 anni che domenica sono arrivati al pronto soccorso per problemi legati all’abuso di alcool in alcuni casi misto a stupefacenti, e altrettanti ne sono arrivati il martedì.
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