La Nuova Sardegna

Oristano

Vincoli idrogeologici Terralba chiede regole meno rigide

di Stefano Sulis
Vincoli idrogeologici Terralba chiede regole meno rigide

«Così concepite ingessano qualunque attività sul territorio» Il sindaco incontra i funzionari regionali e pensa alle varianti

21 febbraio 2018
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TERRALBA. Una revisione degli attuali vincoli idrogeologici, che interessano gran parte del centro abitato e una fetta considerevole dei territori agricoli antistanti: questo è ciò che chiede il comune di Terralba alla Regione.

Un’azione che arriva in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione dello scorso settembre che ha visto soccombere il Comune nel ricorso per l’annullamento del Piano stralcio fasce fluviali (Psff) approvato dalla Regione stessa.

La scorsa settimana, è avvenuto l’incontro tra l’amministrazione comunale e i funzionari dell’Agenzia regionale del distretto idrografico (Ardis), per cercare di avviare il processo di variante. L’incontro è stata anche l’occasione per approfondire il procedimento relativo alle opere infrastrutturali di mitigazione del rischio già finanziate, con l’obiettivo di mettere quanto prima in sicurezza il territorio.

Analizzata anche la normativa vincolistica vigente in merito alle opere di entità minore (come tettoie, opere in zona agricola e ampliamenti) per una loro eventuale fattibilità e realizzazione.

L’amministrazione comunale e molti residenti di Terralba ritengono che i vicoli legati al rischio idrogeologico siano eccessivi e di fatto ingessino qualsiasi attività sul territorio.

«Per questo motivo - spiega il sindaco, Sandro Pili - prosegue con assoluta priorità l’azione dell’amministrazione comunale finalizzata a mettere in sicurezza il territorio e nel contempo a rivedere gli stringenti vincoli attuali, per una possibile ed auspicata ripresa economica nel settore edilizio, settore trainante dell’economia terralbese».

Una ricerca del difficile equilibrio tra prevenzione dei rischi e tutela degli interessi economici dei cittadini, che in molti casi si vedono impossibilitati a effettuare qualsiasi tipo di intervento, anche il più piccolo, nelle loro proprietà.

Senza però dimenticare il prezzo che Terralba ha già dovuto pagare in termini di danni in occasione di eventi atmosferici estremi.



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