La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, il consiglio vota sul canale di gronda

di Alessandro Farina
Bosa, il consiglio vota sul canale di gronda

L’intervento dovrebbe ridurre il rischio idrogeologico per via Lamarmora Pronti tre milioni di euro, ma incombe il rischio di delibere non valide

22 febbraio 2018
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BOSA. Un solo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale odierno. Ed è un argomento delicato tocca due aspetti sentiti dai residenti delle comunità, ma tra loro spesso in contrasto: le esigenze di sicurezza da rischio idrogeologico e le legittime aspirazioni dei cittadini di intervenire sulle proprietà immobiliari per ampliare o ammodernarle. Spesso i vincoli lo impediscono e quindi si cercano delle soluzioni: Bosa non sfugge a questa situazione e così oggi è stata convocata una riunione di consiglio comunale con questo unico punto all’ordine del giorno.

Ancora una volta si discuterà di uno dei progetti che dovrebbero interessare aree del tessuto urbano in cui procedere alla realizzazione di opere di difesa idraulica dell’abitato.

Bosa infatti, oltre alle problematiche relative al fiume, presenta anche una serie di incognite legate al deflusso delle acque collinari verso il corso d’acqua che attraversa la città.

Questa volta l’assemblea è quindi chiamata alla convalida della deliberazione di consiglio approvata due anni fa sul “Progetto dei lavori di sistemazione degli impluvi a protezione dell’abitato – Secondo lotto Protezione idraulica delle aree Nord Ovest (Via Lamarmora, Rione Caria, Santa Giusta) in variante al Puc.”

In sostanza quello che da queste parti viene definito come il nuovo canale di S’Aladerru, la collina le cui acque ora vengono indirizzate verso il canale interrato che attraversa via Lamarmora, foriero in passato di non pochi problemi a seguito di piogge torrenziali o insistenti ed esondazioni, con allagamenti nel centro urbano.

La soluzione trovata è quella di deviare buona parte delle acque in un nuovo canale, il percorso che però vive alterne vicende e polemiche amministrative e politiche, nella fase finale dell’amministrazione Casula prima di approdare alla consiliatura Mastino, le ultime.

Negli intenti dei progettisti il nuovo canale dovrebbe ridurre l’afflusso idrico in via Lamarmora, attraverso la realizzazione di un cosiddetto “canale di gronda” a est dell’abitato, ai piedi di una ripida collina, con il solco artificiale che sfocerebbe a monte del vecchio ponte in trachite. Il nodo formale, su aleggiano non poche incognite, è quello delle incompatibilità di diversi consiglieri, di maggioranza e opposizione. Con quorum sul filo del rasoio quindi in tema di validità della seduta e delle eventuali scelte.

L’iter del progetto, che conta da oltre un decennio su una dotazione finanziaria di tre milioni di euro.

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