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Agalassia contagiosa nuovi focolai in due aziende
NORBELLO. L'agalassia contagiosa degli ovini ha fatto nuovamente la sua comparsa nel territorio di Norbello. Nei giorni scorsi sono stati disposti i sequestri sanitari di due aziende zootecniche che...
10 marzo 2018
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NORBELLO. L'agalassia contagiosa degli ovini ha fatto nuovamente la sua comparsa nel territorio di Norbello. Nei giorni scorsi sono stati disposti i sequestri sanitari di due aziende zootecniche che si trovano nelle campagne di Pal’e tiana e in località Taquelle. Al momento l’infezione sembra essere circoscritta a pochi esemplari. In un gregge di 35 capi sono state trovate positive al virus tre pecore e in altri quattro esemplari sono stati riscontrati i sintomi della malattia, mentre nella seconda azienda cinque capi su 44 sono risultati sintomatici e tre positivi.
Dopo le conferme arrivate dai laboratori dell'Assl sono scattate le misure cautelative atte a limitare la diffusione del virus in sede di focolaio e a impedire che l'infezione si propaghi all'esterno.
In questi casi le misure precauzionali impongono agli allevatori l'isolamento degli animali ammalati o sospetti da quelli sani, la disinfezione periodica dei ricoveri, il divieto di accesso a persone estranee o di movimentazione delle greggi sotto osservazione se non dietro il rilascio di autorizzazioni specifiche, la segnalazione della presenza della malattia agli ingressi dell'azienda e nelle zone di confine, il divieto di portare all'esterno qualsiasi vettore di contagio, di abbeverare i ruminanti in quarantena in vasche pubbliche o comuni e il divieto di utilizzare il loro latte. Nel frattempo il servizio di Salute animale dell'Assl di Oristano somministrerà il vaccino, farà il richiamo dopo i canonici venti giorni e metterà sotto terapia antibiotica i capi positivi e quelli sintomatici. Durante la quarantena le pecore saranno monitorate e testate periodicamente fino alla totale regressione della malattia, che in media richiede dai quattro ai cinque mesi. Questa profilassi è da poco terminata in un'azienda ovina di Busachi, la terza del paese alla quale è stato revocato il provvedimento di sequestro sanitario nel giro di breve tempo.
Maria Antonietta Cossu
Dopo le conferme arrivate dai laboratori dell'Assl sono scattate le misure cautelative atte a limitare la diffusione del virus in sede di focolaio e a impedire che l'infezione si propaghi all'esterno.
In questi casi le misure precauzionali impongono agli allevatori l'isolamento degli animali ammalati o sospetti da quelli sani, la disinfezione periodica dei ricoveri, il divieto di accesso a persone estranee o di movimentazione delle greggi sotto osservazione se non dietro il rilascio di autorizzazioni specifiche, la segnalazione della presenza della malattia agli ingressi dell'azienda e nelle zone di confine, il divieto di portare all'esterno qualsiasi vettore di contagio, di abbeverare i ruminanti in quarantena in vasche pubbliche o comuni e il divieto di utilizzare il loro latte. Nel frattempo il servizio di Salute animale dell'Assl di Oristano somministrerà il vaccino, farà il richiamo dopo i canonici venti giorni e metterà sotto terapia antibiotica i capi positivi e quelli sintomatici. Durante la quarantena le pecore saranno monitorate e testate periodicamente fino alla totale regressione della malattia, che in media richiede dai quattro ai cinque mesi. Questa profilassi è da poco terminata in un'azienda ovina di Busachi, la terza del paese alla quale è stato revocato il provvedimento di sequestro sanitario nel giro di breve tempo.
Maria Antonietta Cossu