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Polizia: «Meno spari sull’Omodeo col poligono al Caip»

ABBASANTA. Lo sviluppo economico e sociale di un territorio non può prescindere dalla sicurezza e più si investe sull’apparato e sulle professionalità, più sono alti gli standard qualitativi del...

14 marzo 2018
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ABBASANTA. Lo sviluppo economico e sociale di un territorio non può prescindere dalla sicurezza e più si investe sull’apparato e sulle professionalità, più sono alti gli standard qualitativi del servizio che la Poliza di Stato offre al cittadino: attorno a questo assunto si è ragionato nell’ottavo congresso provinciale del Siulp di Oristano che si è svolto ieri al Caip. Il sindacato ha puntato il focus sui tre fronti che stanno richiedendo la massimizzazione degli sforzi e dell’efficienza organizzativa e un livello di preparazione sempre più elevato, e cioè i fenomeni dell’immigrazione, del terrorismo e la gestione della sicurezza urbana.

Sono sfide che non è pensabile affrontare senza una caratterizzazione delle branche del corpo di polizia e nuove formule di specializzazione delle varie forze dell’ordine. Su questa esigenza hanno esercitato un gran pressing i segretari regionale e provinciale del Siulp, Salvatore Deidda e Giuseppe Caracciolo, che si sono spesi in favore dell’alta formazione della categoria e in difesa di presidi d’eccellenza come lo stesso Caip «Che è un fiore all’occhiello nazionale della Polizia di Stato», ha affermato Salvatore Deidda caldeggiando il rilancio della struttura puntando sull’alta formazione e sull’attività di aggiornamento in chiave antiterrorismo.

«Ma per fare questo occorrono risorse» ha incalzato Giuseppe Caracciolo, proprio ieri riconfermato alla guida della segreteria oristanese del Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia. Il dirigente ha parlato anche del poligono di tiro sul lago Omodeo puntualizzando che il mantenimento del sito non è trattabile, tuttavia l’attività può essere ridimensionata dal ripristino del poligono interno, a patto che si trovino i fondi per sistemarlo e renderlo operativo.

Dal tavolo dei relatori, attorno al quale si sono seduti il questore Giovanni Aliquò, il prefetto Giuseppe Guetta, il direttore del Caip Antonio Pigozzi e il neo deputato Pietro Pittalis, è stato lanciato anche un appello per salvare le sezioni della Polmare e della Polpost. Giuseppe Caracciolo ha stigmatizzato i decreti di soppressione, emessi in un momento in cui i crimini informatici sono in aumento e si punta sullo sviluppo del turismo da crociera, e ha lanciato un appello affinché vengano salvaguardate le professionalità, magari assorbendole in una sezione della Squadra Mobile.

Un contributo al tema della sicurezza urbana è arrivato dal questore Giovanni Aliquò, in sintonia con quanto affermato dal segretario regionale Salvatore Deidda riguardo alla necessità di fare sistema tra amministrazioni locali e organismi di pubblica sicurezza per sottrarre alla criminalità terreno in cui attecchire. (mac)

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