La Nuova Sardegna

Oristano

La polizia a Torangius I controlli dopo l’allarme

di Simonetta Selloni
La polizia a Torangius I controlli dopo l’allarme

Prima risposta delle forze dell’ordine in seguito ai tanti furti nel quartiere Decine di agenti, anche in borghese, hanno verificato la posizione di più persone

16 marzo 2018
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ORISTANO. Decine di persone controllate e identificate, qualcuno portato anche in Questura per approfondimenti. Pattuglie in divisa e anche in borghese, un elicottero a ronzare su una porzione di città che per effetto di un combinato disposto registra una impennata nel numero dei furti. Ieri mattina Torangius ha ottenuto l’attenzione che gli abitanti da alcune settimane rivendicano dalle forze di polizia e non solo, preoccupati dall’aumento di episodi che minano la serenità e esistenze di quella fetta di città a ridosso tra il Centro commerciale Porta nuova e la chiesa di San Paolo. «Si tratta di controlli più approfonditi, ne faremo anche degli altri con l’aiuto di pattuglie in borghese», dice il capo della Squadra mobile Samuele Cabizzosu. L’asticella dell’attenzione degli abitanti si è sollevata, qualcuno segnala presenze sospette e i controlli seguono anche le indicazioni, come è normale.

Parlare di Torangius zona franca per ladri non è appropriato. Ma il quartiere offre il fianco scoperto a chi non ha buone intenzioni. Illuminazione carente nelle stradine secondarie che si snodano tra palazzi e villette e schiera, in molti casi asfalto inesistente e vegetazione rigogliosa. Via Verga, via Pirandello, via Versilia: non a caso le più amate dai ladri. E non è nemmeno un caso se gli abitanti hanno deciso di costituire un gruppo Whatsapp per far circolare informazioni e istruzioni per cautele di cui avrebbero volentieri fatto a meno. E c’è anche una petizione da rivolgere all’amministrazione comunale, con tre richieste: maggiori controlli, maggiore illuminazione e la predisposizione di un sistema di videosorveglianza.

Qualche giorno fa, sul cancello di una delle villette visitate dai ladri, è apparso un cartello con su scritto “Casa già svaligiata”. L’incursione è di qualche mese fa, della vigilia di Natale. Famiglia a messa, campo libero per i malviventi. Chiaro che qualcuno spia i potenziali obiettivi, per entrare in azione o per dare le dritte. La sostanza non cambia. L’idea di organizzare gruppi di “passeggiata”, un modo per non pronunciar il termine ronda è venuta a più di un abitante. Così, una sorta di controllo-fai-da-te che però non è la soluzione al problema. E espone anche cittadini normalmente tranquilli a trovarsi a fronteggiare persone che magari tanto tranquille non sono.

Intanto si sono intensificati i controlli delle forze dell’ordine, che chiedono la collaborazione dei cittadini per segnalazioni su eventuali sospetti, senza innescare meccanismi di psicosi che non sono di alcuna utilità. Altre risposte, illuminazione pubblica efficiente, strade degne di questo nome e videosorveglianza, dovranno arrivare dalle istituzioni. C’è una diffusa esigenza di riprendere la normalità della vita, che contempla l’uscire di casa e ritrovare, al rientro, tutto com’era.

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