La Nuova Sardegna

Oristano

Termodinamico, l’ora della decisione

di Simonetta Selloni
Termodinamico, l’ora della decisione

Per l’impianto di San Quirico conferenza dei servizi martedì in Regione. Ma gli oppositori preannunciano battaglia

18 marzo 2018
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ORISTANO. L’iter per il termodinamico a San Quirico imbocca la strettoia finale. Per martedì l’assessorato all’Industria della Regione ha convocato la Conferenza dei servizi che prelude al rilascio dell’Autorizzazione unica, in sostanza il via libera per la San Quirico Solar Power srl di Bolzano. Il progetto arriva con un pesante fardello costituito da una vasta schiera di oppositori: appena qualche giorno fa, la giunta comunale di Oristano ha deliberato l’avvio del procedimento finalizzato a dichiarare la decadenza della convenzione stipulata tra il Comune e la società il 31 dicembre 2014. Stessa posizione condivisa dal Comune di Palmas Arborea: la borgata di Tiria, in condominio tra i due comuni (ma soprattutto in territorio di Palmas), rischia di avere le sue case vista impianto.

Ci sono da dire alcune cose. Intanto che venerdì sera la Solar Power srl di Bolzano ha inviato alla Regione alcune integrazioni al progetto, che ha già ottenuto il nulla osta dalla Valutazione di impatto ambientale. Antonello Garau, del Comitato per la salute e per la qualità della vita di Tiria: «Se dovesse essere approvato, si tratta di un progetto diverso da quello che ha ottenuto la Via». Garau ha chiesto il rinvio della Conferenza dei servizi: per mercoledì lui in rappresentanza del Comitato, i sindaci di Oristano Andrea Lutzu e quello di Palmas Arborea Andrea Pisu, sono stati convocati in audizione dalla Commissione Ambiente del consiglio regionale. «Il giorno dopo la Conferenza dei servizi», rimarca Garau. Come dire, a cose fatte.

Anche il coordinamento provinciale di Liberi e Uguali interviene con una nota di protesta per «il comportamento assunto dalla giunta regionale nella vicenda dell’impianto termodinamico di San Quirico» con la convocazione della Conferenza di servizi senza che «la giunta regionale abbia mai risposto alla mozione, presentata a marzo 2017, dai consiglieri Zedda ed Usula sull’opposizione alla realizzazione dell’impianto proposto dalla Società San Quirico-Solar Power srl di Bolzano».

Le censure sono le stesse condivise dalla schiera di oppositori al progetto, che annovera sindacati, forze politiche, le due amministrazioni comunali e quella provinciale di Oristano, ambientalisti, associazioni di allevatori e agricoltori. «L’area di San Quirico e Tiria è abitata da circa 800 persone, che dagli anni ’50 hanno popolato una landa deserta ex Etfas, poi diventata Ersat, classificata come zona agricola. Si vuole realizzare questo impianto in una zona dove insistono abitazioni, ma anche insediamenti agricolo-turistici e produzioni bio del tutto incompatibili con un impianto industriale, strutture che hanno ricevuto anche finanziamenti regionali e premialità per la lontananza da impianti industriali», sottolinea Antonello Garau. In aggiunta: l’impianto sarebbe incompatibile con il Piano energetico regionale. «E soprattutto, non lo vogliono i cittadini», chiude Garau. Dalla sua, la Solar Power ha ribadito che il progetto, se otterrà le autorizzazioni necessarie, andrà avanti. Martedì si vedrà.

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