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Mastino e i suoi moschettieri: la giunta torna a 4 assessori

BOSA. Presa d’atto delle dimissioni, ma motori accesi e rotta sino a fine legislatura, malgrado qualche nota di amarezza. Questo lo scenario all’indomani della lettera con cui Silvia Tanda ha rimesso...

23 marzo 2018
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BOSA. Presa d’atto delle dimissioni, ma motori accesi e rotta sino a fine legislatura, malgrado qualche nota di amarezza. Questo lo scenario all’indomani della lettera con cui Silvia Tanda ha rimesso nelle mani del sindaco le deleghe assessoriali e il mandato di consigliere comunale dei RossoMori. Un ennesimo terremoto tra le fila di Bosa Costruiamo il domani, che aveva già perso l’appoggio del Psd’Az e del Partito dei Sardi, anche se ha sempre conservato un discreto margine numerico per avere la maggioranza. Undici, con il sindaco, i voti su cui poteva contare la compagine vittoriosa nel 2014 e cinque quelli di Per Bosa e Udc, a cui si è poi aggiunto Luciano Curella del Pds, dopo l’abbandono del partito sovranista.

Gli futuri scenari sono ancora da decifrare, considerato che tra le fila degli indipendenti non eletti di Bosa Cominciamo il domani, più volte si è palesato un certo malessere, figlio di un mancato coinvolgimento nella gestione amministrativa. La maggioranza che tornerebbe a undici componenti nel caso in cui il consigliere in surroga aderisse alla stessa, mentre in caso contrario le opposizioni passerebbero dagli attuali sei a sette componenti.

Altra questione è quella politica con le diverse chiavi di lettura sugli avvenimenti di queste ore. Dalla maggioranza a parlare per tutti è il sindaco Luigi Mastino, nella riunione di Consiglio di ieri. Ha preso atto con rammarico delle dimissioni e ha annunciato la redistribuzione delle deleghe. La giunta torna a quattro componenti, considerato che Artigianato, commercio e attività produttive in capo a Silvia Tanda vanno ad aggiungersi ai compiti della confermata vice sindaco Maura Cossu. Alfonso Campus eredita Agricoltura e pesca. Danilo Mastinu avrà in più lo Sport, mentre il Personale va ad interim al sindaco stesso.

Dall’opposizione l’ex sindaco Piero Franco Casula è laconico: «Nessuna dichiarazione, è una vicenda che si commenta da sola. Valuteranno i cittadini», dice. Più articolata la lettura del Psd’Az che nelle dimissioni di Silvia Tanda vede «La pietra tombale sulle velleità del sindaco di voler essere il riferimento di una giunta politica sostenuta tenacemente con gli alleati, ma che nei fatti non ha trovato atti e comportamenti conseguenti né da parte del primo cittadino e tanto meno dal partito che lo esprimeva», va giù dura la sezione dei Quattro Mori. Che punta il dito, malgrado il 46% di voti ottenuti nel 2014 «sull’incapacità di guidare e mantenere insieme una coalizione verso scelte che servissero a risolvere molti problemi dei cittadini». (al.fa.)

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