La Nuova Sardegna

Oristano

La strada dimenticata costa caro

La strada dimenticata costa caro

Sorradile, il Comune chiede 350mila euro per sistemare il tracciato regionale

24 marzo 2018
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SORRADILE. Da dieci anni nessuno si fa carico della sua manutenzione e allora scende in campo il Comune. L'amministrazione locale ha messo a punto un progetto per recuperare la funzionalità della strada regionale che collega la provinciale numero 84 alla dighetta di Benzone ricadente nei territori di Sorradile, Sedilo e Olzai. Ma per la messa in sicurezza e la valorizzazione di un collegamento ritenuto strategico sia per la viabilità rurale che per la fruizione in chiave turistica del territorio circostante, occorrono molti soldi. Per l'esattezza 350mila euro. Non potendo attingere alle proprie casse il Comune ha presentato una istanza di finanziamento a valere sul fondo di sviluppo e coesione destinato al miglioramento di reti e servizi di mobilità stradale. L'infrastruttura era stata realizzata con i fondi dell'ex Cassa per il Mezzogiorno dal Consorzio di Bonifica di Nuoro, che aveva provveduto alla manutenzione fino al 2008. Con il passaggio al Demanio la strada è stata pressoché dimenticata dalle istituzioni competenti, pur rappresentando un collegamento di grande utilità per le trenta aziende agricole presenti nella zona, per i gestori e i manutentori della vicina diga e per gli operatori della protezione civile e dell'antincendio che spesso attingono al laghetto artificiale di Benzone. L'efficienza dell'infrastruttura viaria è quindi un bisogno prioritario secondo l'amministrazione sorradilese, che oltre agli usi conosciuti la vorrebbe utilizzare per migliorare l'accesso e la fruibilità di importanti beni culturali e archeologici del posto come la vecchia casermetta dei carabinieri a cavallo, che il Comune vorrebbe trasformare in un museo dell' Arma, gli insediamenti nuragici e le domus de janas.

«Il superamento delle condizioni di criticità favorisce lo sviluppo di questo territorio di grande interesse storico, ambientale e archeologico», spiega il sindaco Pietro Arca. (mac)

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