La Nuova Sardegna

Oristano

La reggia giudicale ancora nel limbo

La reggia giudicale ancora nel limbo

Non è tra i beni culturali trasferiti dallo Stato alla Regione. Dialogo aperto tra Comune e Demanio

28 marzo 2018
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ORISTANO. C’è una grande assente nell’elenco dei beni ceduti dallo Stato alla Regione. Scorrendo la lista dei nomi di importanti storici edifici, ci si è accorti subito che manca la reggia giudicale degli Arborea trasformata poi in carcere. Manca quel tassello che la città vorrebbe per sé in modo da ricostruire per intero l’architettura dell’epoca giudicale con tutte le implicazioni storiche che l’edificio ebbe anche nei secoli successivi quando gli Arborea del sogno indipendentista sardo erano stati soppiantati dai regnanti spagnoli.

Naturalmente c’è chi si è preoccupato di fronte a quella che sembra un’omissione che non promette alcunché di buono, ma il Comune invita alla calma e ribadisce che la trattativa con lo Stato sta andando avanti. La reggia giudicale infatti è oggi di proprietà del Demanio che, qualche anno fa, aveva annunciato la propria intenzione di trasferire degli uffici pubblici laddove un tempo soggiornavano i signori di Oristano e successivamente carcerati di natali meno nobili. Già la giunta Tendas aveva avviato le trattative per far sì che l’edificio diventasse di proprietà del Comune, ma le trattative non si sono ancora concluse né il Demanio ha ancora definitivamente chiarito che fine farà l’antica reggia e se dovrà ospitare degli uffici oppure diventare patrimonio culturale della città.

Il fatto che non sia nell’elenco di beni trasferiti dallo Stato alla Regione non ha mancato di suscitare perplessità, ma è l’assessore comunale al Patrimonio, Massimiliano Sanna, a chiarire che non ci sono decisioni irrevocabili. Anzi non ci sono proprio decisioni da parte dello Stato. «Si resta fermi alle precedenti interlocuzioni con il Demanio – spiega –. Nel nostro documento unico di programmazione abbiamo inserito l’acquisizione dell’ex reggia giudicale e un nuovo incontro è già stato fissato. La cessione di alcuni beni culturali alla Regione è totalmente slegata rispetto alla nostra vicenda, per cui noi continuiamo a lavorare per il trasferimento dell’edificio al Comune fermo restando che avremmo bisogno anche del trasferimento di risorse per poterlo acquisire». (e.c.)

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