La Nuova Sardegna

Oristano

la candidatura 

Città dello sport con impianti zoppi

di Stefano Sulis
 Città dello sport con impianti zoppi

ORISTANO. Città europea dello sport 2019. È questo uno degli obiettivi primari dell’amministrazione Lutzu, che ha ricevuto in eredità la missione dalla precedente giunta. È un riconoscimento che...

30 marzo 2018
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ORISTANO. Città europea dello sport 2019. È questo uno degli obiettivi primari dell’amministrazione Lutzu, che ha ricevuto in eredità la missione dalla precedente giunta. È un riconoscimento che premia le politiche per lo sport, i progetti di riqualificazione delle strutture e la promozione delle attività volte a rendere più accessibili ai singoli cittadini le discipline sportive. Un traguardo su cui l’amministrazione confida, come affermato poche settimane fa dall’assessore allo Sport, Francesco Pinna. Inevitabile, dunque, chiedersi se la città rispetti i requisiti per ambire a questo riconoscimento.

Città dello Sport? È indubbio che la posizione geografica e le condizioni climatiche rappresentino un incentivo per svolgere attività all'aria aperta. Una palestra a cielo aperto, aperta per gran parte dell'anno. È sufficiente fare una passeggiata a Sa Rodia o a Torre Grande per avere una conferma in tal senso. Un asso nella manica su cui fare affidamento e su cui poche altre città concorrenti possono contare. Si può leggere anche in quest’ottica l’organizzazione della Mezza Maratona del Giudicato, corsa il 18 febbraio e patrocinata anche dal Comune e dalla Provincia. Una potenziale vetrina che mettere in luce l’eclettismo sportivo oristanese. Quali possibilità hanno, invece, i singoli cittadini non affiliati a società sportive, ma che intendono comunque usufruire delle strutture cittadine? Qual è lo stato degli impianti oristanesi? Qualcosa è stato fatto, alcuni progetti sono in via di sviluppo, su altri pende un ingombrante punto interrogativo.

La piscina comunale. Dopo un’agonia durata diversi anni, la piscina comunale vive finalmente una nuova primavera. Oggetto di buone recensioni in questi suoi primi mesi di vita, cerca di soddisfare le esigenze di tutti gli amanti della disciplina. Gestita dalla società privata Acquasport offre tariffe estremamente variabili, in base alle richieste degli utenti. Si parte dai 25 euro per un solo accesso settimanale. Inevitabile sottolineare come la struttura sia attualmente uno dei fiori all’occhiello della vita sportiva oristanese.

Calcio a volontà. Più nutrita, manco a dirlo, l’offerta rivolta ai calciatori amatoriali. Inevitabile anche per una questione puramente economica: a una maggiore domanda corrisponde (quasi) sempre una maggiore offerta. Decine, dunque, gli impianti utilizzabili in tal senso, sia a carattere privato che pubblico. Tra questi spicca il centro federale sito in Sa Rodia e intitolato a Tino Carta. Definito a più riprese la Coverciano sarda, è considerato un punto di eccellenza per quanto riguarda il mondo calcistico regionale. Il valore degli impianti, però, non ne preclude l’utilizzo ai giocatori amatoriali e i campi, sia quelli di calcio a 5 che quelli di calcio a 11 sono affittabili. In quest’ultimo caso le tariffe variano da un minimo di 80 euro (fascia diurna) a un massimo di 120 euro (notturna). Ultimamente però le lamentele iniziano a emergere sulle condizioni dei campi.

Basket senza canestri. Più complicata, al momento, la vita per gli amanti del basket. La ricerca di un parquet affittabile per una partita tra amici è impresa ardua e disperata che costringe gli amanti di questa disciplina ad accontentarsi dei campi del Liceo Classico o del campo esterno al palazzetto dello sport di Sa Rodia, in gestione alla società Azzurra Basket. In quest’ottica, molte aspettative sono riposte nei confronti di quello che sarà il nuovo palazzetto e per il quale l’amministrazione comunale prevede il termine dei lavori entro il 2018, come recentemente affermato dal sindaco Andrea Lutzu. Un impianto in grado di ospitare eventi di primo piano e 3.000 spettatori.

Atletica zoppa. Desta molte più preoccupazioni, invece, lo stato di salute del Campo Coni, come denunciato da Sergio Lai, presidente regionale della Federazione, che in occasione della presentazione dell’ultima edizione della Mezza Maratona del Giudicato ha esortato a un maggiore impegno volto a dotare le società oristanesi di atletica di un impianto degno della sua storia. Oristano, dunque, nella corsa che porta al riconoscimento di città europea dello sport ha diverse carte da giocarsi. Solo poche però buone. Molto resta da fare per sfruttare le potenzialità: è il momento di tirare la volata.

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