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Un futuro per l’incompiuta ex Albergo Laconi

Un futuro per l’incompiuta ex Albergo Laconi

SENEGHE. Quello scheletro in cemento armato che fa brutta mostra di sé all’ingresso del paese non rappresenta certo una bella immagine per i seneghesi, che chiedono informazioni agli amministratori...

01 aprile 2018
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SENEGHE. Quello scheletro in cemento armato che fa brutta mostra di sé all’ingresso del paese non rappresenta certo una bella immagine per i seneghesi, che chiedono informazioni agli amministratori comunali per sapere fino a quando rimarrà in quelle condizioni di degrado, causando anche situazioni di pericolo per qualche ragazzino che, trasgredendo i divieti di accesso, dovesse entrarci. Così si presenta oggi l’incompiuta che nelle intenzioni dell’amministrazione capeggiata dall’allora sindaco Salvatore Cubeddu, doveva diventare un centro polivalente e di aggregazione sociale. Per realizzarlo, nel 2006, venne abbattuta una costruzione nota a tutti come “Albergo Laconi”. I lavori, però, dati in appalto alla ditta Sipe di Roma, non sono mai stati completati a causa di un contenzioso sorto tra Comune e ditta, del quale, dopo la prima udienza in tribunale che aveva dato ragione all’amministrazione seneghese e il conseguente ricorso dell’impresa, non si sa più nulla. L’udienza presso il tribunale di Oristano, fissata per il mese di aprile del 2017, era saltata e di nuova data, al momento, non c’è traccia. Intanto che si attende il pronunciamento definitivo del tribunale, a proseguire nell’azione erosiva dell’incompiuta ci pensa il tempo, velocizzando l’azione di degrado che, senza un intervento urgente, rischia di renderne impossibile il recupero. Per la realizzazione di quel progetto era stata prevista la speda di 1 milione e 500mila euro. Cifra messa a disposizione con i fondi Pia recuperati da uno stanziamento, mai utilizzato, finalizzato al recupero dell’ex convalescenziario (una struttura sorta a Funtana Iscala, a ridosso del monte Sos Paris, nell’immediato dopoguerra, completata quasi del tutto e mai entrata in funzione). Mentre si aspettano gli sviluppi giudiziari che sblocchino la situazione, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianni Oggianu, ha attivato le procedure necessarie a rimodulare le somme residue, che ammontano a poco più di 800mila euro. Importo che consentirebbe di completare i lavori. In tal senso, di recente l’amministrazione ha inviato agli assessorati regionali di riferimento la richiesta formale. Ad augurarsi che l’infrastruttura non diventi l’ennesimo monumento italiano allo spreco, sono prima di tutti i seneghesi. In particolare i giovani, ai quali era stato promesso che nel centro sociale sarebbero stati realizzati, tra gli altri, anche spazi a loro destinati.

Piero Marongiu

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