La Nuova Sardegna

Oristano

Già in azione i ladri di sabbia e conchiglie

Cominciano i furti di sabbia e conchiglie (immagine dal sito "Sardegna rubata e depredata")
Cominciano i furti di sabbia e conchiglie (immagine dal sito "Sardegna rubata e depredata")

Bottiglie e buste sequestrate all'aeroporto di Elmas. La provenienza: Is Arutas, Chia e Villasimius

24 aprile 2018
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CABRAS. Bassa stagione? I "ladri di sabbia" non conoscono estate o inverno: appena possono riempiono buste e bottiglie e cercano di portarsi a casa il sospirato souvenir. Spesso ci riescono, a volte vengono bloccati. All'aeroporto di Elmas, nello scorso fine settimana, ci sono stati i primi sequestri di sabbia, pietre e conchiglie sottratti alle spiagge sarde. Un centinaio di episodi in pochi giorni. Siamo solo ad aprile, ma i segnali sono sconfortanti.

Campagne di sensibilizzazione, articoli di giornale, servizi televisivi e tam-tam sui social sembrano non arginare il malcostume. Puntuale come ogni anno il gruppo Facebook "Sardegna rubata e depredata" dà conto delle operazioni di sequestro effettuate durante il controllo bagagli dei passeggeri in partenza dall'aeroporto di Cagliari -Elmas.Da valigie e trolley anche nel week end appena trascorso sono saltate fuori bottiglie di plastica e buste cariche di ricercatissimi granelli di sabbia. Terreno di caccia dei predatori alcune delle più belle spiagge dell'isola. In cima al gradimento c'è sempre Is Arutas, perla del Sinis con la sua sabbia di quarzo bianchissima. Ma i collezionisti hanno colpito anche a Chia, Feraxi, Villasimius.

«Pronti, partenza, viaaaa... - si legge nel post del gruppo Sardegna depredata -. Inaugurazione di fuoco per la stagione predatoria 2018. In questo fine settimana quasi estivo in tanti non hanno potuto resistere alla tentazione di rubare un piccolo pezzo di Sardegna. Stagione estiva che si preannuncia da record per presenze e certamente per furti di sabbia sassi e conchiglie. State certi che ne vedremo delle belle». Ironia amara da parte di chi tenta di arginare con pochi mezzi e con limitate possibilità di controllo un fenomeno che danneggia seriamente l'ecosistema di alcune delle più belle località sarde. Quello che si riesce a scovare e sequestrare nei controlli aeroportuali è probabilmente una minima parte di tutto ciò che viene sottratto e portato via, per abbellire acquari, giardini o, molto più banalmente e tristemente, per finire in dimenticato in qualche cassetto.

Spesso gli addetti ai controlli hanno devono anche prodigarsi in spiegazioni per una cosa che dovrebbe essere chiarissima. Lo scorso anno avevano raccontato di una discussione con un passeggero a cui era stato chiesto se avesse della sabbia nelle valigie. Il passeggero aveva ribattuto aspramente: «Sì, perchè?» Messo di fronte all'evidenza del divieto di portare via la sabbia dalle spiagge aveva ribattuto: «Non ho visto nessun avviso. E poi lo facevano tutti». Scene che sembrano destinate a ripetersi anche nella stagione che sta per iniziare. (r.pe.)

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