La Nuova Sardegna

Oristano

Telecamere ai semafori: a processo il capo dei vigili

di Enrico Carta
Telecamere ai semafori: a processo il capo dei vigili

Rinviato a giudizio il dirigente della polizia locale, Rinaldo Dettori È accusato di turbativa d’asta insieme all’imprenditore Roberto Malventi

27 aprile 2018
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ORISTANO. Le memorie difensive non bastano. Per il comandante della polizia locale, Rinaldo Dettori, arriva il rinvio a giudizio. La procura insiste, la difesa prova sin dall’udienza preliminare a dimostrarne l’innocenza, il giudice però decide che per chiudere il caso è indispensabile un processo. Si inizia il 22 giugno e sul banco degli imputati, oltre al dirigente comunale, siede l’imprenditore Roberto Malventi, rappresentante della società Project Automation. Secondo il pubblico ministero Andrea Chelo che gli contesta il reato di turbativa d’asta, i due si sarebbero messi d’accordo in modo da pilotare l’appalto per l’installazione delle telecamere agli impianti semaforici.

Doveva essere il modo per individuare gli automobilisti indisciplinati: scovarli con la sola presenza degli agenti sarebbe stato impossibile e così, qualche anno fa, fu installato il sistema di controllo video negli impianti di Silì e all’incrocio tra via Cagliari e via Gennargentu sulla scorta di quanto già sperimentato in altre località. Il problema è che, a Oristano, stando alla ricostruzione della procura, la procedura per l’assegnazione del servizio non si sarebbe svolta in maniera trasparente.

Alcune telefonate tra il comandante della polizia locale e Roberto Malventi avrebbero preceduto il momento delle offerte e in quelle telefonate i due si sarebbero messi d’accordo per indirizzare la procedura di assegnazione verso la Project Automation. Ci sarebbe quindi stata una collusione tra il funzionario pubblico e l’imprenditore con cui sarebbe stata inficiata la regolarità dell’assegnazione.

Generalmente le difese non scoprono le loro carte nell’udienza preliminare, ma quella che si è svolta di fronte al giudice Annie Cecile Pinello ha avuto un corso differente. L’avvocato Gianfranco Siuni, prima di chiedere il proscioglimento per entrambi gli imputati, aveva presentato una serie di memorie difensive chiarendo già quale sarà il confine entro il quale si muoverà nel processo che si aprirà il 22 giugno. A proposito delle telefonate, la difesa sostiene che queste siano avvenute successivamente alla data dell’assegnazione dell’appalto. Ad ogni modo, vista l’importanza dell’azienda che ha contatti con innumerevoli amministrazioni pubbliche in tutta Italia, un rapporto tra Rinaldo Dettori e Roberto Malventi sarebbe rientrato nelle logiche di un comune confronto su questioni legate ai sistemi di controllo della viabilità. La difesa ha poi insistito sul costo finale dell’appalto che ha consentito al Comune di risparmiare una notevole cifra rispetto alle altre offerte sul campo. Non è bastato: il caso è complesso e per il giudice non c’è altra via se non quella del processo.

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