La Nuova Sardegna

Oristano

La Serdan Tess torna al lavoro

di Simonetta Selloni
La Serdan Tess torna al lavoro

Santa Giusta, il Tar accoglie il ricorso della società e sospende l’interdizione prefettizia per mafia

05 maggio 2018
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ORISTANO. Il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso il provvedimento di interdizione prefettizia per sospetta infiltrazione mafiosa nei confronti della Serdan Tess srl di Santa Giusta, che ha l’appalto per il ritiro degli indumenti usati in mezza Sardegna. Il provvedimento antimafia, il n. 6017/2018/A, è stato firmato lo scorso 21 marzo dal prefetto di Oristano Giuseppe Guetta, e ha avuto come effetto la revoca dell’autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia (competente in materia di rifiuti), e ancora di più la risoluzione del contratto da parte delle amministrazioni – Comuni e Unioni dei comuni – nei quali la Serdan Tess ha vinto l’appalto.

La decisione del Tar dà una svolta a questa situazione. L’accoglimento della sospensiva consente alla Serdan Tess di riprendere l’attività, sospesa dall’oggi al domani per effetto dell’interdizione. Al Tribunale amministrativo si sono rivolti i soci della Serdan Tess, Giandomenico Piras, rappresentante legale, e il socio Matteo Garau, entrambi di Santa Giusta. Attraverso l’avvocato Raffaele Miscali hanno chiesto la sospensiva del provvedimento, e di tutti gli altri atti a esso collegati. L’avvocato Miscali aveva anche depositato il ricorso per accedere alla documentazione a sostegno della decisione di interdizione, che ancora non erano stati messi nella disponibilità della Serdan Tess. L’avvocatura dello Stato, a seguito del ricorso, li ha resi disponibili e di conseguenza il legale della società ne ha avuto cognizione. L’udienza davanti al Tar si è svolta giovedì scorso, ieri il Tribunale ha depositato la sua decisione accogliendo la sospensiva e rinviando per la decisione nel merito all’udienza del prossimo 7 novembre.

La decisione del Tar rimette la Serdan Tess nelle condizioni di riprendere subito l’attività, attorno alla quale ruotano nove dipendenti. All’indomani del provvedimento, che in provincia di Oristano non ha precedenti e annovera nell’isola un solo altro caso – peraltro segretato – la Prefettura aveva comunicato alle varie amministrazioni la sussistenza dell’interdizione. Ne era conseguita la risoluzione del contratto, come previsto dalla normativa che riguarda i servizi erogati dalle pubbliche amministrazione, nei casi in cui “nei confronti dell’appaltatore sia intervenuto un provvedimento definitivo che dispone l’applicazione di una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle relative misure di prevenzione”.

A sostegno della decisione del prefetto Guetta c’è una lunga indagine condotta dal Comando provinciale della Guardia di finanza. Ma vista la delicatezza della materia, e le pochissime notizie che trapelano, si può solo ipotizzare che gli accertamenti siano partiti dal fatto che uno dei soci della prima ora della Serdan Tess sia stato coinvolto, ma totalmente prosciolto in istruttoria, nell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia sulla Eurotess di Montemurlo (Prato), su un traffico di abiti usati gestito dalla camorra. Ma si trattava di un’altra società, senza alcun collegamento con la Serdan Tess. Per entrare nel merito della vicenda, bisognerà aspettare il 7 novembre.

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