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Nozze a Santa Cristina: è arrivato il via libera
PAULILATINO. Il Consiglio comunale ha pronunciato il suo sì, fondamentale per gli altri, e più solenni “sì”. D’ora in poi sarà possibile sposarsi tra le vestigia di Santa Cristina. Con voto unanime...
06 maggio 2018
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PAULILATINO. Il Consiglio comunale ha pronunciato il suo sì, fondamentale per gli altri, e più solenni “sì”. D’ora in poi sarà possibile sposarsi tra le vestigia di Santa Cristina. Con voto unanime l'assemblea civica ha approvato la proposta della giunta di istituire un secondo ufficio di stato civile nella capanna nuragica delle riunioni e nell'area attigua, a una manciata di metri dal pozzo sacro. Ci sarebbero già le prime prenotazioni, ancorché solo verbali. D’altronde le manifestazioni d’interesse non sono mai mancate e in sporadiche occasioni è stata persino soddisfatta la richiesta di alcune coppie di replicare le cerimonie officiate nella sede comunale all'ombra degli ulivi che incorniciano l' area dei primi nuclei abitativi. «Ma era ovvio che questa pratica non potesse andare avanti e l'abbiamo interrotta sul nascere», ha affermato l'altra sera il sindaco Domenico Gallus spiegando che la decisione di aggiungere alla sede istituzionale un secondo sito per le nozze con rito civile è nata per assecondare il desiderio di tante persone ma anche su impulso della Regione, «che sta istituendo l'albo dei siti d'interesse comune da riservare anche a queste finalità. Noi lo abbiamo individuato nel parco archeologico di Santa Cristina, che è il fiore all’occhiello di Paulilatino».
il consiglio ha poi discusso della programmazione dei servizi e delle attività sociali gestiti in forma autonoma dall'ente amministrativo, che ha destinato al settore 623mila euro del bilancio. «Siamo riusciti a salvaguardare l'esistente malgrado il taglio di 300mila euro al Plus del distretto Ghilarza-Bosa, che a cascata ha avuto ripercussioni anche sui servizi non associati», ha detto il vicesindaco Serafino Oppo. Il programma di ripartizione della spesa sociale è passato all'unanimità, alla stregua della programmazione dei fondi gestiti dal Plus Ghilarza-Bosa.(mac)
il consiglio ha poi discusso della programmazione dei servizi e delle attività sociali gestiti in forma autonoma dall'ente amministrativo, che ha destinato al settore 623mila euro del bilancio. «Siamo riusciti a salvaguardare l'esistente malgrado il taglio di 300mila euro al Plus del distretto Ghilarza-Bosa, che a cascata ha avuto ripercussioni anche sui servizi non associati», ha detto il vicesindaco Serafino Oppo. Il programma di ripartizione della spesa sociale è passato all'unanimità, alla stregua della programmazione dei fondi gestiti dal Plus Ghilarza-Bosa.(mac)