La Nuova Sardegna

Oristano

Nasce un nuovo museo, ma virtuale

Nasce un nuovo museo, ma virtuale

Da venerdì un portale d’accesso per conoscere tutte le informazioni culturali

10 maggio 2018
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ORISTANO. Verrà presentato domani alle 17, in piazza Roma, con un tour del centro storico che si concluderà a Palazzo De Castro, dove saranno rese note le novità archivistiche sulla residenza dei Gesuiti in città. Il progetto MuseoOristano, nato dalla collaborazione con il comune di Torino, grazie al lavoro della Fondazione Sartiglia, consiste in un portale d’accesso a tutte le informazioni culturali sulla città. Massimiliano Sanna, assessore alla cultura, parla di una nuova prospettiva: «È un museo nuovo, virtuale e reale, diffuso e partecipato, sempre aperto ad interventi e collaborazioni». Nessun luogo fisico però, ad ospitare il museo sarà il vasto mare del web. Il sito www.museooristano.it, che sarà visitabile a partire da venerdì sera, renderà accessibili a tutti coloro che lo vorranno gli elementi del patrimonio storico e culturale della città. Come accadrà questo? Lo strumento principale sarà una mappa interattiva, dove sono già presenti 91 luoghi sui quali sarà possibile cliccare per visualizzare una breve descrizione; per chi lo volesse però si può scendere ancora più in profondità, ed entrare nella sezione dedicata ad ogni monumento dove sarà possibile leggere una analisi approfondita e accedere a un vasto patrimonio di foto, video e riferimenti bibliografici. Ci sarà poi uno spazio apposito per la consultazione di libri e articoli e infine un portale attraverso cui i cittadini potranno segnalare altri luoghi di interesse, inserire foto e video o inviare suggerimenti. «Molto spesso dopo Monumenti Aperti resta l'amaro in bocca – spiega Francesco Obino, direttore della Fondazione Sartiglia – perché tanti luoghi restano chiusi fino all'edizione successiva, a causa dell'alto costo organizzativo ed economico che comporterebbe la loro apertura. Allora ci siamo chiesti come potevamo rimediare a questa situazione e abbiamo capito che il web ci consentiva di mettere il nostro patrimonio a disposizione di tutti». (da.pi)

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