La Nuova Sardegna

Oristano

Inizia la corsa per avere i risarcimenti

Inizia la corsa per avere i risarcimenti

In Comune sono disponibili i moduli. Chiesto lo stato di calamità naturale

16 maggio 2018
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BOSA. C’è tempo fino al 6 luglio per compilare i modelli predisposti dall’amministrazione cittadina dopo i danni provocati dagli allagamenti del 5 maggio. Le schede di ricognizione sono disponibili sul sito internet istituzionale del Comune. Una volta compilate con l’esatto elenco dei danni subiti nelle abitazioni private e nelle attività commerciali e produttive dovranno essere presentate all’Ufficio protocollo del palazzo comunale di via Garibaldi.

«Ho incontrato i rappresentanti sindacali di Confcommercio e Confesercenti. È stata una riunione produttiva e li ringrazio per gli spunti e le utili informazioni fornite in questo momento di emergenza», spiega il sindaco Luigi Mastino. Dal Comune è stata inoltrata alla Regione la richiesta di stato di calamità naturale, ma le associazioni di categoria, in testa i rappresentanti locali Vincenzo Vadilonga per Confcommercio e Oscar Addis per Confesercenti, forti anche dell’esperienza in precedenti situazioni simili chiedono che anche l’amministrazione civica possa venire incontro in tempi rapidi a chi ha subito i danni più rilevanti. L’idea è quella di utilizzare una fiscalità locale quantomeno più morbida, se proprio non è possibile cancellare alcune tributi e imposte locali.

Intanto nell’opinione pubblica locale, a dialogare con cittadini e operatori, si fa strada l’idea che, considerato che da anni il fiume non crea più gravi problemi mentre dal 1986 a oggi diversi sono stati gli allagamenti causati dalle acque collinari, uno degli indirizzi dovrebbe essere quello di intervenire con decisione in quest’ambito attraverso opere di laminazione a monte, il controllo costante e la piena funzionalità dei canali aperti e tombati, in primis quello di via Lamarmora in attesa che il progetto del nuovo canale di S’Aladerru diventi realtà, e la realizzazione di una efficace rete di smaltimento delle acque bianche, ad esempio nella zona di Su Seggiu, più volte flagellata da allagamenti anche dopo semplici temporali. (al.fa.)

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