La Nuova Sardegna

Oristano

Sospetti sul boom di insulina

di Simonetta Selloni
Sospetti sul boom di insulina

Almeno mille programmi terapeutici al vaglio dell’Assl. La Casa di cura: «Stiamo verificando»

17 maggio 2018
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ORISTANO. Nella Assl di Oristano scoppia il bubbone dei piani terapeutici e quindi dell’assistenza ai diabetici insulinodipendenti. Ci sono oltre mille piani che sono stati redatti dal Centro di Diabetologia della Casa di cura Madonna del Rimedio, che però, essendo una struttura privata – seppure in convenzione –, non li può elaborare. Questo per una scelta precisa dell’assessorato regionale alla Sanità, che ha stabilito che i piani terapeutici possano essere elaborati esclusivamente da strutture pubbliche. Ma la questione è molto più complessa e ha a che fare con le prescrizioni dei farmaci: dai controlli che la Assl esercita mese per mese su ogni molecola farmaceutica che viene prescritta – e che quindi comporta una spesa per la Assl che la rimborsa –, sono emerse prescrizioni numericamente abnormi. In attesa di dati precisi, i riscontri dicono che la provincia di Oristano ha il più alto consumo percentuale pro capite di insulina della Sardegna, e tra i più alti d’Italia. I controlli incrociati hanno provocato una immediata conseguenza: la Assl di Oristano ha inviato una nota ai medici di famiglia per invitarli a non prescrivere più insulina sulla base dei piani personalizzati provenienti dalla Casa di cura Madonna del Rimedio. La procedura funziona così: il paziente insulinodipendente viene seguito dal Centro antidiabetico che vara il piano terapeutico personalizzato. Ora, ferma restando la libertà dei pazienti di rivolgersi alla struttura di fiducia e di loro scelta, il problema è proprio legato al fatto che la Clinica non può varare quei piani. «Hanno chiesto l’autorizzazione, non l’hanno avuta. Abbiamo chiesto spiegazioni sul perché il Centro di Diabetologia abbia continuato a elaborare i piani terapeutici, e siamo in attesa di risposte», dice il direttore generale della Assl di Oristano Mariano Meloni. Antonio Sulis, presidente dell’Ordine dei medici e in passato direttore della Casa di cura, non ha memoria di note «con le quali la Regione abbia impedito il varo dei piani terapeutici».

L’attuale direttore della clinica, Nicola Mura, conferma che è in atto una verifica: «Una settimana fa abbiamo ricevuto dall’Assl una lettera nella quale ci si chiedeva in base a quale documento autorizzativo venissero elaborati i piani terapeutici. Stiamo verificando la documentazione perché in questi anni si sono succedute richieste all’Assl e anche alla Regione per diverse tipologie di farmaci. Ci preme garantire l’assistenza ai pazienti che si rivolgono al nostro centro diabetologico attivo da decenni e noto per la sua alta professionalità».

Da accertare è la questione riguardante i numeri legati ad alcune prescrizioni, che sarebbero di gran lunga superiori alle necessità del singolo paziente. C’è da capire anche chi abbia varato i piani terapeutici che prescrivevano quelle quantità.

Ieri intanto l’Adig, Associazione per il diabete giovanile e infantile, ha espresso preoccupazione per la situazione e per la continuità terapeutica dei pazienti, ponendo anche il problema della macchinosità per ottenere i farmaci di ultima generazione. L’assessorato regionale alla Sanità ha risposto che tutti i pazienti saranno tutelati, confermando che sui piani terapeutici è in corso una serrata verifica. Dove porterà questa verifica, è ancora presto per dirlo.

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