La Nuova Sardegna

Oristano

Serdan Tess, nuovo stop Il prefetto blocca l’azienda

di Simonetta Selloni
Serdan Tess, nuovo stop Il prefetto blocca l’azienda

Santa Giusta, secondo provvedimento per sospetta infiltrazione mafiosa L’azienda gestisce la raccolta di abiti usati, il Tar le aveva già dato ragione

18 maggio 2018
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SANTA GIUSTA. Nuova tegola sulla Serdan Tess di Santa Giusta, la società che gestisce l’appalto per il ritiro degli indumenti usati in mezza Sardegna, nei cui confronti a marzo era stato emesso un provvedimento di interdizione prefettizia per sospetta infiltrazione mafiosa. Dopo che il Tribunale amministrativo regionale, su ricorso dell’avvocato Raffaele Miscali, aveva sospeso il provvedimento (e rinviato per la decisione di merito al prossimo 7 novembre), il prefetto di Oristano Giuseppe Guetta ha reiterato la stessa misura interdittiva, peraltro applicata per la prima volta in provincia di Oristano. Ieri il nuovo provvedimento è stato notificato dalla Guardia di finanza – che ha svolto lunghe e articolate indagini sulla base delle quali è scaturita l’interdizione – al rappresentante legale della Serdan Tess, Giandomenico Piras, al socio Matteo Garau (di Santa Giusta), e al commissario della Provincia, Massimo Torrente. La Provincia infatti è competente in materia dei rifiuti e ha rilasciato alla Serdan Tess l’autorizzazione unica a esercitare il servizio. La sospensiva del Tar aveva avuto effetto anche nei confronti della revoca dell’autorizzazione unica, conseguenza dell’interdizione. Ora, con la nuova notifica, si rimette in piedi l’impalcatura dei divieti all’azienda, che non potrà lavorare con le pubbliche amministrazioni. Un divieto che aveva bloccato l’attività dell’azienda, poi ripresa dopo la decisione del Tar.

Ora, la Serdan Tess si ritrova nelle condizioni in cui era piombata a marzo. Proporrà subito ricorso al Tar, come sottolinea l’avvocato Raffaele Miscali: «Il nuovo provvedimento non produce ulteriori atti, ma semplicemente si limita a non riconoscere come valide le motivazioni del Tar. Una procedura quanto meno singolare e che riteniamo illegittima: contro l’ordinanza del Tar si sarebbe dovuta percorrere la via del ricorso al Consiglio di Stato. Il prefetto è un’autorità amministrativa che scavalca così una autorità giurisdizionale».

Sugli accertamenti che hanno condotto al provvedimento prefettizio ci sono le indagini del Comando provinciale della Guardia di finanza. Una vicenda sulla quale trapelano pochissime informazioni. Con tutta probabilità gli accertamenti sono riconducibili al fatto che uno dei soci della prima ora della Serdan Tess sia stato coinvolto, ma totalmente prosciolto in istruttoria, nell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia sulla Eurotess di Montemurlo (Prato), su un traffico di abiti usati gestito dalla camorra. Ma si trattava di un’altra società, senza alcun collegamento con la Serdan Tess. Evidentemente il prefetto ha ritenuto quegl accertamenti determinanti per reiterare il provvedimento.

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