La Nuova Sardegna

Oristano

siamaggiore 

Furti in serie di arnie e api Ladri scatenati nell’ultimo mese

di Enrico Carta

SIAMAGGIORE. Una ventina di furti in un mese e tante aziende in ginocchio. Le denunce finora non sono servite, perché dei ladri non c’è traccia. Hanno aspettato la fine dell’inverno, poi si sono...

21 maggio 2018
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SIAMAGGIORE. Una ventina di furti in un mese e tante aziende in ginocchio. Le denunce finora non sono servite, perché dei ladri non c’è traccia. Hanno aspettato la fine dell’inverno, poi si sono messi in azione nel periodo in cui la produzione è già avanzata e sta per dare i suoi frutti. Il bottino dei predoni amanti del dolce è alquanto particolare, ma assai prezioso a differenza di quanto si potrebbe pensare: le api.

L’ultimo raid è stato compiuto la scorsa settimana nell’azienda di Adriano Corriga a Siamaggiore. I ladri sono andati via con 24 arnie e circa 75 melari, alcuni nuclei di fecondazione, ovviamente migliaia di api e tutta la produzione che tra poche settimane sarebbe stata bella e pronta per il mercato. Il colpo, salutato con ovvia amarezza dal titolare dell’azienda, crea un danno di circa 13mila euro, se si considera una previsione di produzione di circa sette quintali di miele – ogni alveare ne produce infatti una trentina di chili –. E non è certo un caso isolato, perché nelle campagne dell’Oristanese imperversano in lungo e in largo i ladri dal palato particolarmente esigente. Marrubiu, Uras, Arborea, Siamaggiore sono solo alcune delle zone in cui sono stati messi a segno i furti di notevole valore. I predoni delle api sono inevitabilmente esperti che sanno come agire, quando agire, dove agire e anche che fine far fare alla produzione di miele che quest’anno, dopo la crisi legata alla siccità e ad altri fattori meno naturali come l’uso di pesticidi in agricoltura, si preannuncia abbondante.

Intanto il titolare dell’azienda di Siamaggiore si ritrova con la fatica di un intero anno di lavoro che sarà ripagata: «Purtroppo adesso è tardi per rimediare – dice Adriano Corriga –. Questo è un mese fondamentale per la produzione e per giunta in un’annata che sembrava promettere davvero bene dopo le difficoltà degli anni passati».

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