La Nuova Sardegna

Oristano

presunta estorsione 

Interessi da capogiro e minacce per recuperare crediti: a processo

ORISTANO. Il debito col dentista era di 300 euro? In pochi mesi era salito 7mila. Il debito maturato da un impresario edile era di 17mila euro. In poco tempo era cresciuto a tal punto che chi si era...

30 maggio 2018
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ORISTANO. Il debito col dentista era di 300 euro? In pochi mesi era salito 7mila. Il debito maturato da un impresario edile era di 17mila euro. In poco tempo era cresciuto a tal punto che chi si era presentato a riscuotere i soldi aveva, in maniera un po’ ondivaga, oscillato tra una richiesta di pagamento che era variata passando da 67mila euro a 23mila e infine a 30mila. È così che si sarebbe compiuta l’estorsione, reato per cui è imputato Michele Garau, ex militare che in città aveva aperto un’agenzia di recupero crediti. Ad accusarlo sono cinque persone e soprattutto il pubblico ministero Marco De Crescenzo che ha portato di fronte al giudice monocratico Francesco Mameli i primi testimoni. Sono proprio le presunte vittime di questa vicenda e l’agente della Squadra mobile della polizia, Iosella Flore, che aveva condotto le indagini mettendo a nudo il sistema adoperato per recuperare i crediti.

Fondamentale in questa vicenda che ancora deve ovviamente dire la parola fine fu anche la segnalazione che una delle parti offese fece all’Adiconsum, il cui presidente Giorgio Vargiu sarà testimone alla prossima udienza.

Secondo le testimonianze e la ricostruzione della pubblica accusa, Michele Garau si presentava da chi aveva necessità di recuperare i crediti e li “acquistava” con la clausola che poi avrebbe tenuto per sé una percentuale. A Michele Garau sono però contestati i metodi con cui cercava di convincere i debitori ai quali prospettava sempre un debito esponenzialmente più alto rispetto all’originario e con cui avrebbe usato comportamenti particolarmente aggressivi. In un caso, una delle vittime avrebbe pagato 900 euro per riparare a una mancanza iniziale di 310 euro.

Alcune delle presunte vittime si sono costituite parte civile assistite dall’avvocato Giuseppe Motzo, mentre per ora l’avvocato Oggiano a cui è affidata la difesa non ha scoperto le carte pur avendo rivolto alcune domande ai testimoni.

La prossima udienza si terrà il 13 novembre. (e.c.)

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