La Nuova Sardegna

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Morì travolto dal treno il caso di Nicola Bussu a “Chi l’ha visto?”

SANTA GIUSTA. Anche le telecamere della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” sono arrivate a Santa Giusta. Sono state a casa della famiglia Bussu e lungo la ferrovia, nel luogo in cui a marzo...

01 giugno 2018
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SANTA GIUSTA. Anche le telecamere della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” sono arrivate a Santa Giusta. Sono state a casa della famiglia Bussu e lungo la ferrovia, nel luogo in cui a marzo dell’anno scorso il giovane Nicola Bussu morì dopo essere stato travolto da un treno. L’esito dell’indagine archiviata come siucidio dalla procura della Repubblica, non convince i genitori del ragazzo che hanno iniziato una battaglia legale per ottenere la riapertura del caso. Sinora dalla procura non ci sono state risposte, nonostante la domanda sia stata depositata all’inizio di febbraio. I termini per una riapertura dell’inchiesta non sono scaduti, ma l’attesa si sta prolungando e i familiari vorrebbero almeno un cenno. Di loro hanno presentato una perizia che mette in discussione vari punti dell’inchiesta che ha portato la Polfer ad archiviare tutto come suicidio. Intanto altri dilemmi si affacciano: sono stati esposti alla troupé di “Chi l’ha visto?” che ha mandato in onda il servizio ieri mattina su Rai Tre in attesa di occuparsene nuovamente, magari il mercoledì in prima serata. Nuove zone d’ombra riguardano infatti l’attendibilità di alcuni testimoni che hanno deposto immediatamente dopo l’accaduto e che si erano occupati di descrivere la figura del ragazzo indicando elementi non veritieri. In campo restano ovviamente tutte le contestazioni che la perizia dei familiari muove agli accertamenti fatti dagli inquirenti e alle dichiarazioni rilasciate dai macchinisti del treno. (e.c.)

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