La Nuova Sardegna

Oristano

Torregrande anno zero, un tesoro solo sulla carta

di Stefano Sulis
Torregrande anno zero, un tesoro solo sulla carta

Turismo, Lutzu elenca le future iniziative della giunta. Rispunta il masterplan «Non immaginavo un compito così difficile. Pronto a incontrare i chioschisti» 

01 giugno 2018
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ORISTANO. «Torregrande non è ancora pronta per un certo tipo di turismo. Alcune cose mancano, non ci sono mai state o bisogna ripristinarle».

Andrea Lutzu, sindaco di Oristano, in carica da quasi un anno, ammette una verità inoppugnabile: la stagione estiva è ai nastri di partenza, ma sulla borgata campeggia il cartello “Lavori in corso”.

Lacune che hanno sorpreso lo stesso Lutzu che, appena un anno fa, decideva di inserire il rilancio di Torregrande tra i punti chiave della sua campagna elettorale, promettendo addirittura un masterplan, peraltro mai illustrato nei dettagli: «Sinceramente non immaginavo un compito così difficile. Ero conscio della situazione, ma in alcuni casi ci siamo trovati a dover ripartire quasi da zero e a dover correre. Penso al porticciolo turistico, ma anche all'area camper. Non certo le migliori delle eredità. Tante piccole cose che sommate formano una montagna: cerchiamo di scalarla».

Tra gli operatori turistici, però, dilaga la sfiducia verso sindaco e giunta. Le prospettive caldeggiate dodici mesi fa appaiono sbiadite, e la luna di miele con l'amministrazione comunale sembra ormai ai titoli di coda. «Sto cercando di incontrare i chioschisti – ribatte Lutzu – e so che l'assessore al turismo li ha incontrati più volte. Io sono disponibile a un incontro, a qualsiasi ora. Invece di rassegnarsi, però, dovrebbero avanzare delle proposte». Consiglierebbe loro di coalizzarsi e costituire un consorzio? «Assolutamente sì. Faccio un esempio: a breve aprirà una farmacia. È stato vinto un bando e la nostra amministrazione ha offerto tutto l’appoggio affinché non sorgessero delle complicazioni. Ma bisogna avere il coraggio di scommettere su un’attività e dimostrare di crederci. Perché, come nel caso della farmacia, non dovrebbero fare lo stesso anche gli operatori turistici?»

Alla base del malcontento vi sono problemi più concreti, dalla sporcizia imperante in spiaggia (un problema che si trascina da diversi anni), ad un calendario di eventi prossimo allo zero: «Pianificare eventi non è semplice, ma siamo aperti alle proposte. Stiamo appoggiando diverse società sportive nell’organizzazione di manifestazioni propedeutiche al 2019, quando Oristano sarà Città europea dello sport. Tra pochi giorni sarà pronta una delibera che prevede la pulizia della spiaggia, l’incremento della raccolta differenziata e una richiesta di finanziamento per la videosorveglianza. Abbiamo presentato un progetto per la riqualificazione della torre costiera e cerchiamo un finanziamento. Stiamo lavorando per rilanciare il porticciolo turistico, abbiamo approvato il progetto preliminare ed è in corso la gara per la progettazione esecutiva. Infine dobbiamo lavorare per il masterplan: uno studio per rilanciare Torregrande dal punto di vista urbanistico, anche se la nuova legge urbanistica non ci aiuta».

La situazione è critica per quanto riguarda le risorse finanziarie, ecco perché si guarda alla programmazione territoriale e ai finanziamenti ad essa connessi come la potenziale chiave di volta per dare linfa a quello che, un tempo, rappresentava il polmone estivo degli oristanesi: «Se riuscissimo a ottenere quei fondi che chiediamo per la riqualificazione del lungomare, potremmo fare il salto di qualità. Stiamo aspettando da vent’anni». La stagione estiva 2018 è pronta al decollo. Ma non a Torregrande, deposito di proposte lasciate in naftalina.

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