La Nuova Sardegna

Oristano

Assl, medici contro il manager

di Simonetta Selloni
Assl, medici contro il manager

Carenze di personale e igieniche al San Martino: il sindacato Cimo chiede le dimissioni di Meloni

03 giugno 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. I rinforzi agli organici del San Martino di Oristano? Non ci sono, al di là di quanto assicurato del direttore generale della Assl Mariano Meloni del quale uno dei più forti sindacati dei medici ospedalieri, il Cimo, chiede le dimissioni. Non c’è solo questo problema, che comunque si riverbera anche sulla qualità dell’assistenza fornita ai pazienti: basti pensare che, secondo la denuncia di Alessandro Percivalle della segreteria regionale del Cimo la Confederazione italiana medici ospedalieri, «l’annunciato arrivo di 4 radiologi non si è concretizzato: ne sono arrivati due ma altrettanti sono andati via, e di conseguenza le risonanze magnetiche si fanno soltanto al mattino», dice Percivalle. Il che si traduce in lunghe liste d’attesa o «pazienti inviati in strutture private». Oltre a questo, comunque, ci sono altri disagi legati alla struttura. «I condizionatori in Ortopedia e Chirurgia, ma anche in Anatomia patologica, non funzionano correttamente, almeno secondo le segnalazioni dei colleghi medici», sottolinea Percivalle. C’è da aggiungere anche un altro aspetto, che riguarda l’igiene: in vari reparti, come ad esempio l’Ortopedia, le finestre sono sempre chiuse e si registra un preoccupante strato di guano di piccione sui davanzali. È stata anche segnalata la presenza di pidocchi».

Qualche giorno fa Percivalle e Giampiero Sulis, segretario di Oristano del Cimo, hanno compiuto un sopralluogo al San Martino. Le carenze di personale all’ospedale, al centro di una denuncia dei sindacati dei medici ma anche del personale infermieristico, erano state discusse anche nell’ambito di un Consiglio comunale al quale aveva partecipato il direttore generale dell’Assl Mariano Meloni e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru. Meloni aveva annunciato l ’assunzione di quattro radiologi. Ma, per fare un esempio, la carenza di personale al Pronto soccorso, tre medici e infermieri, ha comportato la turnazione di un solo medico nelle ore notturne e ha costretto il responsabile Salvatore Manca a disporre al chiusura del Osservazione breve intensiva. «Siamo consci che la chiusura dell’Obi crei sicuramente dei problemi di sovraffollamento nei reparti di degenza, ma consapevoli che con l’attuale dotazione di personale non sia possibile assicurare una ottimale assistenza in entrambi i servizi», è scritto in un documento affisso nel reparto. «È vero, sono al corrente della carenza di personale e ho chiesto le sostituzioni all’Ats – sottolinea il direttore generale Mariano Melono –. Non posso fare io le assunzioni, ci sono decine di liste d’attesa conseguenza dell’accorpamento di otto Asl e di quelle dobbiamo tenere conto. Sto scrivendo ogni giorno all’Ats, non posso fare altro». Per quanto riguarda i problemi di igiene segnalati, «non mi risultano presenze di pidocchi, le finestre chiuse sono quelle nuove. Sul problema dei piccioni si sta intervenendo».

«Abbiamo chiesto di impugnare la mobilità regionale», conclude Percivalle, tornando alle carenze di organico. Finora, le rassicurazioni dei vertici Assl e dello stesso assessore sugli organici non hanno prodotto cambiamenti apprezzabili soprattutto dal punto di vista del servizio ai pazienti.

In Primo Piano
Il dramma

Lei lo aveva denunciato per stalking, lui cerca di ucciderla travolgendola con l’auto: grave una donna a Carbonia

Le nostre iniziative