La Nuova Sardegna

Oristano

Pro loco, minacciata la famiglia del presidente

di Enrico Carta
Pro loco, minacciata la famiglia del presidente

Una lettera anonima contro Andrea Cossu che si dimette dall’incarico Sotto accusa il tentativo di inserire i tamburini e i trombettieri nella Sartiglia

10 giugno 2018
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ORISTANO. Una lettera di minacce e il presidente della Pro Loco, Andrea Cossu, getta la spugna. Le parole quasi in stile mafioso chiamavano in causa i suoi familiari, in poche righe scritte a penna con una grafia resa volutamente irriconoscibile. Ce n’è abbastanza per lasciare l’incarico e rassegnare le dimissioni di fronte al consiglio di amministrazione dell’associazione sulla quale aleggia l’ombra sempre più ingombrante e poco pulita di una porzione di Sartiglia e del mondo che sta attorno alla manifestazione principe della città.

L’invito tutt’altro che amichevole con il quale si minacciavano ritorsioni pesantissime nei confronti dei familiari di Andrea Cossu qualora non avesse lasciato l’incarico è legato – questo almeno dice la lettera anonima – al tentativo di coinvolgere nelle fasi della giostra carnevalesca i tamburini e i trombettieri del gruppo che fa capo proprio alla Pro Loco. Evidentemente qualcuno vi ha visto una sgradita intromissione oppure ha interpretato questa azione come un tentativo di defenestrare altri tamburini e trombettieri già impegnati negli eventi che accompagnano la Sartiglia e ne scandiscono i momenti principali.

Sono ipotesi che per ora non hanno altri riscontri se non quelli indicati proprio nella lettera che è stata immediatamente consegnata alle forze dell’ordine assieme alla denuncia. «Di fronte al fatto che siano stati chiamati in causa i miei familiari – dice Andrea Cossu – non ho esitato un momento. Le dimissioni mi sono sembrate l’unica soluzione, perché non posso mettere a rischio altre persone. Si è smarrita la strada giusta, quella delle relazioni tra persone civili, il gesto è inqualificabile ancor più perché anonimo, non resta che attendere le indagini».

Poi un pensiero sul contenuto della lettera: «L’argomento di trovare uno spazio per i tamburini e i trombettieri del gruppo Pro Loco era stato affrontato in alcune riunioni, ma non c’era la volontà di estromettere altri. Stavamo cercando uno spazio all’interno della manifestazione e in ogni caso mi pare una motivazione tutt’altro che valida per arrivare a un’intimidazione di questo genere. Le dimissioni mi sono sembrate l’unica strada, anche perché stiamo parlando di un compito magari ambito, ma che comunque possiamo definire di volontariato a favore della città».

Bisogna entrare nei meccanismi della Sartiglia per capire meglio il perché delle minacce. Durante la giostra si esibiscono diversi gruppi di tamburini e trombettieri. La domenica suonano e accompagnano le varie fasi della giostra coi loro passi quelli del gruppo Sa Sartiglia; il martedì da qualche anno era stata introdotta una sorta di alternanza – la scelta era comunque in capo al gremio dei falegnami – tra il gruppo Città di Oristano e il gruppo Pro Loco che però è rimasto quasi sempre ai margini. Nelle discussioni all’interno dell’associazione si stava cercando di trovare uno spazio di visibilità maggiore, che andasse al di là di quello riservato ai ragazzini durante la Sartigliedda. Tutto bloccato dalle parole pesantissime contenute in quelle poche righe volutamente camuffate.

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