La Nuova Sardegna

Oristano

Precipita dal tetto di casa tragedia ad Arcidano

di Enrico Carta
Precipita dal tetto di casa tragedia ad Arcidano

Antonio Deiana, pensionato di 66 anni, stava ripulendo la canna fumaria Il comignolo si è spezzato e ha perso l’equilibrio: fatale un volo di sei metri

17 giugno 2018
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SAN NICOLÒ ARCIDANO. Succede tutto in un istante. Quelli successivi servono solo per capire che la vita se n’è andata. Quella di Antonio Deiana, pensionato di 66 anni, è finita in una mattina normale in casa. Era salito sul tetto della sua abitazione a due piani di via Colombo per sistemare la canna fumaria. Ha piazzato la scala, ma nel momento in cui ha iniziato a pulire il comignolo, l’attrezzo usato per raschiare i detriti si è incastrato. A quel punto ha insistito facendo forza, ma quella manovra gli è costata la vita.

All’improvviso la canna fumaria si è spezzata e Antonio Deiana ha perso l’equilibrio. Non è più riuscito a trovare un appiglio per evitare la caduta e così è volato giù dal tetto da circa sei metri di altezza. I familiari hanno sentito il botto nel momento in cui è piombato al suolo assieme al comignolo. Si sono precipitati nel punto dell’incidente e immediatamente hanno chiesto l’intervento del 118 perché avevano capito che le condizioni del loro caro erano disperate.

Di ambulanze in via Colombo ne sono arrivate ben due, ma a nulla sono serviti i soccorsi perché la tragedia si era già consumata. Il cuore di Antonio Deiana aveva smesso di battere perché le lesioni dopo la caduta erano tali da aver compromesso organi vitali. Il resto sono scene di disperazione e incredulità di chi ha visto il proprio caro andar via in un attimo inatteso e senza che sirene di pericolo avessero suonato. In fondo, Antonio Deiana era una persona molto attiva. Il lavoro l’aveva terminato da pochissimo tempo e aveva scelto di rientrare ad Arcidano per godersi la pensione. Non aveva mai smarrito l’empatia con il proprio paese, tanto che non aveva avuto la minima difficoltà a reinserirsi nel tessuto sociale. Gli amici di un tempo l’avevano accolto come non fosse mai andato via e lui li affiancava nelle varie uscite e nelle attività – era componente di una delle due confraternite –.

Una vita normale, fatta di chiacchiere e di discussioni piacevoli col pensiero sempre rivolto ai familiari – due dei tre figli di Antonio Deiana vivono all’estero –. In più una condizione fisica invidiabile che mai avrebbe fatto pensare che salire sul tetto per rimettere a posto la canna fumaria fosse un’imprudenza. Purtroppo però l’imponderabile è sempre dietro l’angolo nelle vicende umane e ieri mattina ad essergli fatale è stata la manovra per liberare l’arnese incastrato nella canna fumaria. E se questa non si fosse spezzata, probabilmente, sarebbe riuscito a non perdere l’equilibrio o comunque ad aggrapparsi ad essa.

Sono gli atroci pensieri che accompagnano una giornata di lutto per tutto il paese rimasto attonito di fronte alla tragedia. In tanti, compreso il sindaco Emanuele Cera, ieri hanno voluto testimoniare la propria vicinanza ai familiari. Piccolo conforto in mezzo allo sconforto che rimane senza limiti.

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