La Nuova Sardegna

Oristano

Le guerriere coraggiose incontrano il Papa

Michela Cuccu
Le guerriere coraggiose incontrano il Papa

Campagna per la lotta ai tumori, mercoledì 27 giugno il gruppo Le Belle Donne  di Oristano in Vaticano

23 giugno 2018
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ORISTANO. Mercoledì 27 giugno, in piazza San Pietro, a Roma, per l’udienza del Papa ci sarà un folto gruppo di donne dell’Oristanese. Saranno 45, qualcuna con l’accompagnatore, altre in carrozzina, perché la battaglia che stanno affrontando è particolarmente dura. Sono le componenti di “Le Belle Donne”, il gruppo nato a Oristano fra donne che hanno combattuto o combattono contro il cancro. Al Santo Padre porteranno il loro messaggio di speranza e di voglia di vivere senza arrendersi alla malattia. «A Papa Francesco chiederemo di pregare per chi è colpito da tumore: il sostegno spirituale è importante quando ci si trova ad affrontare situazioni come le nostre», spiega Maria Cadeddu, portavoce del gruppo che si occupa non solo di sostenere pazienti ed ex pazienti, ma anche di informare e sensibilizzare quante più persone possibile sulla malattia e ciò che comporta. In piazza san Pietro, “Le Belle Donne” si metteranno in prima fila : «Intendiamo rendere il più visibile possibile il nostro messaggio di speranza e coraggio», spiega Maria Cadeddu.

Così “Le Belle Donne” di Oristano, 60 iscritte, hanno deciso di farsi confezionare una vera e propria divisa per l’occasione: «Indosseremo maglietta e cappellino bianchi con il logo della nostra associazione – spiega Cadeddu – avremo anche uno striscione con la bandiera dei 4Mori e su scritto: Le Belle Donne contro il cancro». Un gruppo piuttosto affiatato, questo, che riunisce donne di tutta la provincia e che da tempo organizza iniziative di sensibilizzazione importanti che oltre ai convegni comprendono momenti di vicinanza per le malate, ad esempio, insegnando a non lasciarsi andare o a chiudersi in se stesse, continuando ad aver cura del proprio aspetto.

Lo scorso ottobre, a Oristano, hanno organizzato una manifestazione per attirare l’attenzione sui problemi, anche sociali, di una malattie che non è come le altre. Hanno dapprima scritto un «brutto pensiero» sulle lanterne cinesi che hanno lasciato facessero il loro breve volo sino a consumare quel messaggio che nasce dalle paure, dalle angosce e dalla realtà della malattia che, seppure tra i mille passi avanti della medicina, non può certo essere scambiata per la normalità come spesso accade.


 

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