La Nuova Sardegna

Oristano

la denuncia 

Cimitero, degrado senza fine

Cimitero, degrado senza fine

Le recenti piogge hanno peggiorato una situazione già critica

24 giugno 2018
1 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Che la terra ti sia lieve», dicevano i credenti pagani nel periodo ellenistico. Non è proprio la preghiera più adatta per il cimitero di Oristano, dove la terra, per lo meno quella della sepoltura comune starebbe sprofondando, franando letteralmente sopra le bare tumulate e portando alla luce resti di ossa umane.

È uno scenario abbastanza macabro quello che si presenta agli occhi di chi deve andare a portare un fiore alla salma di un congiunto che ha trovato sepoltura nel terreno comunale destinato come spazio comune. Camminando nella zona, tra una lapide e l'altra, è facile inciampare in ossa varie: pezzi di mandibola, cranio e altri frammenti.

Non solo, il terreno è solcato da crepe e alcune tombe sono completamente sprofondate, tanto che sembrerebbe quasi toccare la bara che, proprio da quel terreno, doveva essere coperta e protetta.

Secondo quanto segnalato il tracollo della situazione, e soprattutto del terreno, sarebbe avvenuto questo inverno, a seguito delle copiose piogge cadute. Da lì in poi il disagio è andato sempre aumentando. Senza voler andare a puntare il dito contro nessuno, la speranza è che la situazione venga sanata in qualche modo affinché la terra sia lieve per tutti, anche nella sepoltura comune.

Eleonora Caddeo

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative