La Nuova Sardegna

ORISTANO. Sulle vicende della sanità interviene anche Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori in Consilgio regionale, per il quale « Che la sanità oristanese sia una barca alla deriva che fa acqua da tutte le parti, è un dato di fatto che nessuno, neppure chi, per il ruolo che ricopre, deve essere ritenuto responsabile dello sfascio, si sogna di nascondere, al di là dei più o meno maldestri tentativi di edulcorare la realtà e delle promesse di rapide quanto improbabili soluzioni. Non si capisce quali possano essere il senso e lo scopo della difesa d’ufficio della dirigenza dell’Assl messa in campo nei giorni scorsi, apparentemente senza alcuna richiesta, dai primari delle strutture ospedaliere del capoluogo e della provincia. Tantomeno si potrebbe capire a chi si debba tale iniziativa, se fosse vero che tra i firmatari del documento compaiono medici che hanno affermato di non condividerne affatto i contenuti e di non averlo mai sottoscritto», dice Dedoni. Il quale, dopo aver rimarcato quello che lui ritiene l’abbandono dell’Oristanese da parte della Giunta regionale e dell’assessore Arru in particolare, adombra un sospetto. «Non vorremmo che l’iniziativa dei primari fosse stata in qualche modo indotta dalla dirigenza dell’Ats o dell’Assl, oppure da qualche parte politica che potrebbe avere interesse a ridimensionare la percezione dei disservizi che i cittadini si trovano a patire ogni giorno», conclude . sottolineando che «Questa è, infatti, l’ultima cosa di cui l’Oristanese ha bisogno in questo momento. Ciò di cui il nostro territorio ha veramente bisogno è una sanità che funzioni e che non costringa i cittadini più deboli e sofferenti a spostarsi, per giunta a proprie spese, al di fuori della provincia per ricevere le cure di cui hanno bisogno».